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L’esplorazione letteraria di Carbonio Editore

24 settembre 2020 | cristina
L’esplorazione letteraria di Carbonio Editore

La varietà di generi, l’attività di scouting, la ricerca in territori inesplorati: la nostra intervista all’editore di Carbonio Fabio Laneri

«Rintracciare “stelle” che possano rischiarare il cielo». È questa, secondo il suo fondatore, CEO e direttore editoriale Fabio Laneri, la missione di Carbonio Editore. 

Fondata nel 2016 proprio da Laneri, imprenditore e architetto con la passione per la lettura, e dalla madre Fortunata De Martinis, già editrice negli anni ‘90 della De Martinis & C., in questi quattro anni Carbonio ha raccolto nel suo catalogo alcune delle voci più interessanti della narrativa contemporanea, anche grazie all’intenso lavoro della Coordinatrice Editoriale Anna Leoncino

E se queste voci sono “stelle”, Carbonio Editore ci appare quasi come un’astronave capace di viaggiare nello spazio-tempo, lanciata nell’esplorazione di – e qui l’intro della più celebre serie di fantascienza sembra calzare a pennello – strani nuovi mondi, […] fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.

Basta osservare il catalogo per “rimanere nella metafora”: in ogni scelta dell’editore si può sempre rintracciare una certa attenzione per l’inesplorato o l’inconsueto. 

L’editore Fabio Laneri

Tanti generi, voci, mondi

Pensiamo alle storie di Cielo Stellato, collana di narrativa dell’editore, che raccoglie punti di vista e generi differenti. Dal bizzarro memoir di Caitlin Doughty, Fumo negli occhi, che ci porta nel quotidiano di un’impresa di pompe funebri, alla fantascienza del collasso di La Bellezza di Aliya Whiteley e Pellegrini del sole di Jenni Fagan, affreschi di mondi lontani tanto diversi dal nostro, quanto simili. Dalla distopia alienante in stile Blade Runner di Dark Star di Oliver Langmead a quella iperrealistica di La tuffatrice di Julia von Lucadou, denuncia contro la dittatura del controllo e della performance.  

E, ancora, il thriller sociale di Un inutile delitto di Jill Dawson, il southern gothic di Il caravan di Jennifer Pashley, la fantascienza sovietica classica dei fratelli Strugackij, il giallo esoterico di Colin Wilson

Consideriamo, poi, le idee racchiuse in Zolle.  Nella collana di saggistica di Carbonio hanno trovato casa importanti filosofi decisamente fuori dagli schemi, quali Jules Evan, che nel suo libro immaginato come un festival, Estasi. Istruzioni per l’uso, affronta il tema della perdita del controllo. O David Benatar, che in Meglio non essere mai nati riflette sul dolore di venire al mondo. Tra i saggi di Carbonio, inoltre, possiamo anche citare opere di psicologi di fama come Walter Mischel, con il suo Il test del marshmallow. Padroneggiare l’autocontrollo e Daniel Merton Wegner, che in L’illusione della volontà cosciente prende parte al dibattito tra determinismo e libero arbitrio. 

Non dimentichiamo, infine, la collana Origine, che si propone di riportare alla luce classici dimenticati, spiazzanti e senza tempo. Ricordate I poteri delle tenebre di Valdimar Ásmundsson e Bram Stoker – il cosiddetto Dracula islandese – libro al centro di una delle storie editoriali più bizzarre che vi capiterà mai di ascoltare? Ne abbiamo parlato qui.

E questi sono solo una minima parte dei titoli pubblicati da carbonio in questi anni.

Novità in libreria

Oggi il catalogo di Carbonio si arricchisce di altre due novità altrettanto originali. L’accordo. Era l’estate del 1979, stratificato e coltissimo esordio di Paolo Scardanelli, è già in libreria. L’autore, classe 1962, siciliano, geologo, ci racconta del tramonto delle illusioni e l’inizio del disimpegno politico della fine degli anni ‘70 attraverso la storia dell’amicizia tra Andrea e Paolo. 

Il libro della creazione, primo romanzo della scrittrice, giornalista, attrice e drammaturga israeliana Sarah Blau, uscirà invece il 1° ottobre. Nel narrarci la storia di una donna che decide di creare con le proprie mani un Golem perché sia l’uomo perfetto, Blau attinge all’antica tradizione mitologica ebraica, per dare forma a un racconto fantastico di grande modernità, in grado di stravolgere le convenzioni sociali e religiose.

Quello che salta all’occhio, dunque, è la volontà di includere nel catalogo una grandissima varietà di visioni e voci, in particolare femminili. 

Abbiamo chiesto proprio all’editore Fabio Laneri di aiutarci a esplorare tutti i mondi di Carbonio, per capire la filosofia alla base di scelte editoriali tanto particolari quanto stimolanti. 

L’intervista a Fabio Laneri

Com’è nata Carbonio Editore? Con quale spirito e da quale esigenza? Perché proprio il nome “Carbonio”?

Carbonio Editore nasce nel 2016 con l’ambizione di offrire al lettore italiano uno sguardo originale e autentico sul panorama letterario contemporaneo. Simbolo della nostra ricerca il carbonio, l’elemento chimico che è presente in natura in ogni forma di vita e che permane anche dopo la morte (il carbonio 14). Testi che superino i confini del tempo e delle mode, qualità, liricità, originalità: questi sono i nostri capisaldi. Cerchiamo di avere uno sguardo diverso rispetto al mainstream imperante.

Pubblicate libri contemporanei e classici, ma le vostre scelte sono sempre orientate verso l’inconsueto, l’inesplorato. Qual è il filo rosso che unisce tutte le vostre pubblicazioni? 

Il filo rosso è appunto quello dell’alta qualità dei testi proposti: proviamo a esplorare zone poco note dove possono nascondersi gemme letterarie ancora non estratte. Non ci accontentiamo di scelte consuete e percorsi abituali, ma cerchiamo di perlustrare sentieri nuovi, poco battuti o del tutto inesplorati; il faro sempre puntato verso l’alto.

Crediamo di aprire prospettive inedite e impensabili su scenari futuri e timori presenti.

Tra i primi libri che avete pubblicato possiamo ricordare La Bellezza di Aliya Whiteley, Dark Star di Oliver Langmead e Pellegrini del sole di Jenni Fagan. Il meglio della fantascienza letteraria contemporanea. Da dove nasce questa attenzione verso la letteratura di genere (in particolare fantascienza e weird tale), che avete scelto di non raccogliere in una collana a parte tematica, ma di includere insieme a romanzi molto diversi tra loro in Cielo stellato?

Cielo stellato è per scelta editoriale una collana aperta a tutti i tipi di testi (narrativa, cronaca, memoir) che possano brillare di luce propria (qualità letteraria, originalità e poeticità) sotto un magnifico cielo stellato. La letteratura di genere, come i titoli sopracitati, insieme agli altri, apporta al catalogo una specificità e originalità fondate sulla “necessaria” dissoluzione dell’essere e del suo essere “pacificamente” fondato, che sempre più attraversa il globo e soprattutto i paesi occidentali e più industrializzati. Crediamo così di aprire prospettive inedite e impensabili su scenari futuri e timori presenti. In questo senso la distopia di Whiteley e Fagan, o la liricità ambiziosa e oscura di Langmead tratteggiano ipotesi di mondi che sono prima in noi che fuori di noi.

Molti di questi romanzi legati a un immaginario fantastico, futuristico, distopico o noir sono scritti da giovani autrici. Ad esempio Aliya Whiteley, Jenni Fagan, Julia von Lucadou, Jennifer Pashley. Diteci qualcosa di più sull’attività di scouting di talentuose scrittrici emergenti che avete portato avanti in questi anni. 

Obiettivo dell’editore è rintracciare “stelle” che possano rischiarare il cielo; in tal senso il lavoro di scouting è fondamentale. Puntiamo il nostro sguardo telescopico sulle galassie e costellazioni più distanti e più pulsanti e ricerchiamo con costanza e tenacia penne nuove e originali quali quelle appena citate, non fermandoci in superficie ma scavando a fondo nel vasto panorama letterario globale. Di queste autrici ci ha colpito la voglia di sperimentare e rompere gli schemi, accompagnata a una qualità di scrittura davvero notevole. Tutte qualità che ritroviamo in altre due scrittrici che pubblicheremo quest’anno, la polacca Anna Kańtoch e la norvegese Ruth Lillegraven. 

Di queste autrici ci ha colpito la voglia di sperimentare e rompere gli schemi, accompagnata a una qualità di scrittura davvero notevole.

E a proposito di debutti, in questi giorni è arrivato in libreria il libro d’esordio di Paolo Scardanelli, L’accordo. Era l’estate del 1979, mentre a ottobre pubblicherete Il libro della creazione, primo romanzo di Sarah Blau, giovane e audace voce israeliana. Come si collocano queste pubblicazioni all’interno del catalogo? Cosa vi ha colpito di queste storie? 

Di Paolo Scardanelli ci ha colpito l’approccio, assolutamente originale, a un tema così vasto e complesso come quello della felicità umana e dei destini che essa incontra, la qualità della scrittura, densa, intensa, a tratti pastorale, e il respiro ampio, profondo e a un tempo disteso di questo testo. L’esordio di Scardanelli si pone all’interno del nostro catalogo come una vera e propria pietra miliare. Colpisce per la sua capacità rivelatoria dell’animo umano, dei suoi abissi e delle sue aspirazioni verso l’Alto: il libro che stavamo aspettando.

Il romanzo d’esordio di Sarah Blau, artista a tutto tondo (regista teatrale, drammaturga, attrice, oltre che scrittrice), testo che abbiamo scovato attraverso il nostro capillare e intenso lavoro di scouting nella versione originale in ebraico prima che venisse tradotta in inglese, è un’opera potente, deflagrante, che scava i recessi più profondi dell’animo umano e di un popolo tutto, portando alla luce il non detto che sovente ci caratterizza più di ciò che appare. A ciò si accompagna una grande qualità di scrittura, una prosa scarna e insieme onirica che racconta di un tema-tabù antico quanto l’uomo stesso. 

L’esordio di Scardanelli si pone all’interno del nostro catalogo come una vera e propria pietra miliare.

Cosa dobbiamo aspettarci dal 2021 di Carbonio? Potete farci qualche anticipazione?

Per il 2021 Carbonio ha in serbo un ricco catalogo, sempre incentrato su testi di alta qualità. Nella collana Origine riproporremo un paio di gemme “dimenticate” del panorama russo e mitteleuropeo, con traduzioni di altissimo spessore e, come sempre, direttamente dalla lingua originale. Una proposta di grande valore qualitativo e letterario è La caduta del re, un capolavoro, tradotto per la prima volta in italiano, del premio Nobel Johannes V. Jensen, considerato in Danimarca il più grande scrittore del Novecento.

In Zolle, collana di pensiero, proporremo per la prima volta in Italia un testo che tratta di una nuova corrente filosofica denominata “Tripla O” (Object-Oriented -Ontology) e il saggio filosofico di Colin Wilson Religion and the Rebel, che prosegue la ricerca esistenziale cominciata con The Outsider, il libro che l’ha fatto conoscere al grande pubblico italiano. 

Sul fronte di Cielo stellato, all’inizio dell’anno daremo alle stampe il testo di Pauline Klein La figurante, sagace e graffiante memoir ambientato tra Parigi e New York, che segue le peripezie di una ragazza contemporanea, sballottata tra il mondo delle apparenze e la coscienza di sé. Continueremo a proporre i nostri autori più cari come i visionari fratelli Strugackij con un altro testo onirico e di elevata qualità letteraria, The Inhabited Island, un nuovo romanzo di Aliya Whiteley, The Loosening Skin, e per concludere l’ultimo capitolo della fortunata trilogia di Colin Wilson, The God of the Labyrinth.