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Tre cose da sapere su Arsène Lupin

28 febbraio 2020 | cristina
Tre cose da sapere su Arsène Lupin

In occasione dell’uscita di Tre avventure di Arsène Lupin per Passigli, vi raccontiamo altrettante curiosità sul celebre personaggio di Maurice Leblanc

Tutti conoscono Arsène Lupin, il “ladro gentiluomo” per eccellenza, maestro del travestimento e campione della deduzione logica, nato dalla penna dello scrittore francese Maurice Leblanc

Antieroe per definizione, eroe romantico di fatto, Lupin è stato protagonista di diciotto romanzi, trentanove racconti e cinque pièce teatrali, tutti scritti tra il 1905 e il 1941 e inclusi nel canone ufficiale. Senza contare le innumerevoli opere apocrife e i racconti scritti da altri autori.

Ci troviamo di fronte a un personaggio dall’indubbio successo editoriale, diventato via via, attraverso le molteplici incarnazioni, qualcosa di diverso. Un modello, che ha attraversato le epoche e ispirato storie a fumetti, film e serie tv in tutto il mondo, affondando saldamente le radici nell’immaginario di moltissime generazioni.

C’è chi lo ha incontrato direttamente nelle pagine di Leblanc; chi ha ammirato le sue gesta per la prima volta nella serie televisiva degli anni Settanta con Georges Descrières trasmessa dalla RAI; chi lo ha conosciuto come nonno dell’inafferrabile Lupin III creato dal mangaka Monkey Punch. 

In modo analogo al suo corrispettivo (e in qualche racconto, persino antagonista) britannico Sherlock Holmes, quella di Arsène Lupin è una figura che ci accompagna da sempre, nelle sue diverse forme. 

Tre avventure di Arsène Lupin

A questo proposito, Tre avventure di Arsène Lupin, volume antologico appena pubblicato da Passigli Editori, ci dà l’opportunità riscoprire l’incarnazione originale del personaggio e delineare il percorso creativo che ha fatto di lui un’icona popolare. 

Il volume, infatti, raccoglie alcuni tra i racconti più significativi del ciclo delle avventure di Arsène Lupin: Il sette di cuore, in cui lo stesso autore racconta come ha conosciuto il famoso criminale; Il segno dell’ombra, in cui emerge non solo la sua scaltrezza, ma anche l’enorme cultura e il carattere generoso; La sciarpa di seta rossa, che si concentra sulle capacità logico-deduttive nel confronto con il grande avversario di sempre, l’ispettore Ganimard.  

Tre sono le storie scelte da Passigli per “introdurre” Lupin ai nuovi lettori e deliziare con una lettura agevole quelli vecchi. Tre sono anche le curiosità sul più famoso ladro gentiluomo della letteratura che abbiamo deciso di raccontarvi. 

1. Maurice Leblanc aveva lo stesso gusto della teatralità di Arsène Lupin

Quando si inizia un racconto, non si è mai sicuri di cosa aspettarci. Chi sarà Arsène Lupin questa volta? Potrebbe essere un conoscente incontrato per caso, l’ospite di una vittima o, perché no, il narratore stesso. 

Sappiamo solo che l’identità ci verrà rivelata in un disvelamento che ha sempre un che di teatrale. Non a caso, l’abilità di Lupin nel travestimento è diventata proverbiale. 

Forse, questa teatralità, mista a una sottile sensazione di incertezza, sta proprio alla base del successo della saga. Quella che sembra una peculiarità del personaggio, sul piano narrativo si rispecchia anche nelle modalità con cui Maurice Leblanc sceglie di giocare con il suo lettore. 

Lo scrittore francese mescola continuamente realtà e finzione. Talvolta, si presenta persino come biografo e confidente di Arsène Lupin, assumendo il ruolo di narratore e diventando egli stesso un personaggio fittizio. «Come ho conosciuto Arsène Lupin?», si chiede infatti all’inizio di Il sette di cuore, racconto che apre la raccolta di Passigli.

Si tratta di un’ambiguità che non riguarda solo la produzione letteraria, ma anche la promozione dei suoi libri. Nel 1936, infatti, Leblanc si fece fotografare a fianco di Arsène Lupin, il cui volto era nascosto da una sciarpa, sulla rivista TSF Programme no 292 e nel 1939 partecipò ad alcune trasmissioni radiofoniche accompagnato da un attore che impersonava il noto ladro. 

L’anarchico Marius Jacob nel 1903

2. Un anarchico francese potrebbe aver ispirato la figura di Arsène Lupin

Come è nato Arséne Lupin? Quella del ladro istruito ed educato è certamente una figura tipica del feuilleton ottocentesco. Basti pensare al Rocambole di Pierre Alexis Ponson du Terrail, avventuriero e bandito di buone intenzioni che ha indubbiamente anticipato molte delle caratteristiche del personaggio. 

Tuttavia, le avventure di Lupin sembrano costruite attraverso un preciso meccanismo di ribaltamento del genere poliziesco deduttivo. È il criminale, in questo caso, a trasformarsi nell’eroe della storia e svelarne i misteri. 

Leblanc, che amava ammantare di mistero le origini del suo personaggio, ha sempre sostenuto di non conoscere ancora Conan Doyle quando scrisse il primo racconto. Tuttavia, è difficile non pensare che Arsène Lupin non sia nato come risposta francese a Sherlock Holmes. Nella raccolta di Passigli, il suo metodo di indagine è mostrato in La sciarpa di seta rossa. 

Eppure, il Lupin di Leblanc riesce a superare i confini imposti dai tòpoi sia del ladro gentiluomo, che dall’investigatore, presentandosi come un personaggio fascinoso, amante del lusso, con la destrezza di un prestigiatore e uno spiccato senso della giustizia e dell’ironia. 

Tutte queste caratteristiche – che emergono nel secondo racconto della raccolta, Il segno dell’ombra hanno portato molti a credere che lo scrittore, nella creazione del suo Lupin, si fosse ispirato all’anarchico francese Marius Jacob

Per tre anni, infatti, Jacob riempì le pagine dei giornali con i suoi furti ingegnosi ai danni di ricchi borghesi, per finanziare il movimento anarchico francese. Contraddistinto da un peculiare senso dell’umorismo, firmava ogni furto con il nome Attila. 

Fu catturato e condannato ai lavori forzati per centosessanta rapine proprio nel 1905, anno in cui Lupin comparve per la prima volta, ma lo scrittore negò sempre di essersi ispirato a Jacob. 

Omar Sy nella prima foto dal set di Arsène Lupin

3. Netflix sta realizzando una serie tratta dalle avventure di Arsène Lupin

Lo abbiamo già visto con Sherlock di Steven Moffat e Mark Gatiss, serie britannica con  Benedict Cumberbatch diventata di culto. Attualizzare questo tipo di classici permette ai lettori/spettatori di ritrovare storie dall’inesauribile forza immaginifica e personaggi familiari in contesti rinnovati. 

Così, Netflix ha deciso di produrre un adattamento contemporaneo delle avventure di Arsène Lupin. Si tratta di una nuova serie originale francese, che dovrebbe uscire sulla piattaforma streaming nel corso del 2020.

A prestare il volto al fascinoso ladro gentiluomo sarà Omar Sy, protagonista di Quasi amici, uno dei film di maggior successo in Francia, valso all’attore il Premio César per la miglior interpretazione. 

«Sono entusiasta di questo ruolo» ha detto Omar Sy al momento dell’annuncio. «Arsène Lupin, personaggio iconico e carismatico, prenderà di nuovo vita in un adattamento moderno, unico nel suo genere». 

Creata da George Kay (Criminal, Killing Eve), in collaborazione con François Uzan (Altro che caffè), Arsène Lupin vedrà nel cast anche Hervé Pierre, Nicole Garcia, Clotilde Hesme, Ludivine Sagnier, Antoine Gouy, Shirine Boutella e Soufiane Guerrab. Louis Leterrier, già regista di The Transporter, L’incredibile Hulk e il bellissimo Dark Crystal – La resistenza, dirigerà i primi tre episodi. 

Le riprese sono in corso e qualche settimana fa è stata diffusa una delle prime foto dal set. Non è stata ancora rivelata la data di uscita, ma leggere le Tre avventure di Arsène Lupin che Passigli ha raccolto in questo nuovo volume sarà certamente il modo perfetto per ingannare l’attesa