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Il tarlo

Layla Martínez

Il tarlo

di Luca Bonifacio

Il tarlo di Layla Martínez, edito da La Nuova Frontiera, sembra a tutti gli effetti un incubo. È la storia di una casa in cui i fantasmi aprono le porte, le ombre si intravedono per le scale, i morti sotto al letto prendono vita, i mobili vengono trascinati al vuoto piano di sopra da passi svelti.

Siamo in una casa vivente a tutti gli effetti, intrisa dalla storia di chi l’ha abitata. La storia di una famiglia dove non si ereditano soldi, anelli o lenzuola ricamate, ma solo letti e risentimenti, cattivo sangue e rancore.

Siamo in una casa di streghe, di quelle a cui i ricchi vengono a chiedere favori, tra necessità, paura e un po’ di ribrezzo. Ribrezzo, disgusto e compassione che loro, in quanto povere, non hanno mai potuto permettersi di ricambiare.

Layla Martínez dipinge quindi un mondo sulla soglia: degli armadi, dei cassetti, delle soffitte, delle case, della società. Fa nostra la paura di varcarla, di sapere cosa potremmo trovarci, cosa avevamo lasciato. L’autrice però decide di entrarci accompagnandoci nelle oscure anticamere della società, fra gli scricchiolii del suo legno, fra il cigolio dei suoi cardini.

La narrazione di Martínez pesa così il silenzio, l’attesa, le cose che col passare del tempo diventano solo le loro ombre, come quella di chi, nelle stesse mura, è stato sepolto vivo.

È un libro intriso dal dono della densità dei racconti brevi – di cui Layla Martínez peraltro è scrittrice –, per cui ogni elemento, come una gazza che entra in casa, pesa di sacralità e di significati, di sacro e profano. Sono insomma quei racconti in cui in poche pagine, in poche righe, abbiamo già capito tutto.

Ma Il tarlo è soprattutto un racconto passato di generazione in generazione, dove la violenza di genere e di classe pongono le loro radici e le loro fondamenta, come le ombre che abitano quella casa. Gli infissi e le travi tremano mentre ascoltiamo una storia dov’è impossibile distinguere i morti dai vivi. Perché, come dice la vieja, «tutte le famiglie hanno i loro morti sotto al letto, solo che noi i nostri li vediamo».

Sembra un incubo allora, perché pian piano le violenze subite richiedono la loro offerta in cambio, il prezzo da pagare. Dai morti che trovano rifugio in questa casa, emerge un racconto che attinge da un profondo e antico odio: tra chi muore di fame e chi di apparenza. E noi possiamo solo sederci ad ascoltarlo come se fosse una canzone popolare, cantata a più voci durante una spagnoleggiante sagra di paese.

Il tarlo che portano addosso le nostre protagoniste non è quindi solo personale, è quello di un paese intero. È in poche parole la sua memoria del sottosuolo, rappresentata da una casa infestata da santi, fantasmi e morti.

Ma, per fortuna, sembra solo un incubo.

Il tarlo

Layla Martinez
LA NUOVA FRONTIERA
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Genere:
Listino:
€ 16.50
Collana:
Data Uscita:
25/04/2023
Pagine:
0
Lingua:
EAN:
9788883734380