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Archivio dei bambini perduti

Valeria Luiselli

Valeria Luiselli è una stella che non smette di crescere nel firmamento della letteratura di lingua spagnola. Messicana del D.F., i lettori italiani hanno imparato molto presto ad apprezzarla grazie a La Nuova Frontiera, che la ha tradotta fin dal suo esordio con Volti nella folla, cui ha fatto seguire La storia dei miei denti, senza trascurare neanche la produzione saggistica (amatissimo Dimmi come va a finire, del 2017). Grande allora l’attesa per questo Archivio dei bambini perduti, romanzo ambizioso tanto sul piano della scrittura e della tessitura narrativa quanto su quello dell’impegno.

Il lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti, da New York al fondo dell’Arizona della coppia di documentaristi antropologi e dei loro due figli, avuti da precedenti matrimoni, ha un duplice scopo, lavorativo e oggettivamente politico. Lui vuole visitare il luogo in cui l’ultima banda Apache si è arresa alle giacche blu. Lei, che lavora sui suoni e i campionamenti, vuole registrare quella che i media definiscono asetticamente “l’emergenza migratoria”, fatta di bambini provenienti da tutto il Centro America che attraversano da soli il confine. Il paesaggio americano circonda l’abitacolo della macchina facendosi di chilometro in chilometro più secco e brullo, fino a trasformarsi in steppa e deserto. Nell’abitacolo le tensioni tra il padre e la madre si acuiscono. La radio trasmette notizie sempre più allarmanti sui flussi di giovanissimi migranti. L’avventura, grandiosa e straziante, si fa sempre più vicina.

Valeria Luiselli sarà in Italia per presentare L’archivio dei bambini perduti, il 7 settembre a Mantova nell’ambito del Festivaletteratura, assieme a Michela Murgia, il 9 a Venezia alla Libreria Marco Polo, il 10 a Firenze da Todo Modo, l’11 a Milano da Verso, il 12 a Torino per Aspettando il Salone. Gran chiusura ticinese il 14 con la partecipazione al Babel Festival di Bellinzona.