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Il signore delle formiche

27 dicembre 2021 | feltrinelli
Il signore delle formiche

A novantadue anni è morto il grande biologo E. O. Wilson, pubblicato negli anni da Adelphi e Raffaello Cortina Editore.

Chiunque sia stato almeno per un po’ in vita sua ragazzo – diciamo ragazzino, quell’età che sta tra l’infanzia e le prime avvisaglie di adolescenza, quando il mondo inizia a offrirsi a esplorazioni in piena autonomia – è stato anche, per qualche settimana o per qualche mese, un aspirante mirmecologo.

Con le dovute eccezioni, visto che qualcuno mirmecologo lo diventa per davvero e dedica tutta la sua vita allo studio delle formiche.

Come il meraviglioso Edward Osborne Wilson, che tutti i suoi numerosissimi e fedeli lettori conoscono meglio come E. O. Wilson. Che ci ha lasciati questo 26 dicembre all’età di novantadue anni, a Burlington, nel Massachusetts.

E. O. Wilson

Abbiamo imparato a conoscerlo sulle pagine del monumentale Formiche, scritto a quattro mani con Bert Hölldobler edito da Adelphi nel 1994, versione abrégé e divulgativa dell’ancor più monumentale The Ants, uscito nel ’90. Lì abbiamo fatto conoscenza con la vita sociale, con le guerre dinastiche, con le strategie belliche e le dinamiche demografiche, con la sofisticata competenza architettonica e con le altrettanto sofisticate competenze logistiche di questi organizzatissimi imenotteri. Abbiamo anche dovuto riconoscere, e a questo eravamo meno preparati, che anche alle formiche si possono applicare categorie come intelligenza e individualità.

Da allora non lo abbiamo più lasciato, inseguendolo di libro in libro, scoprendo a ogni uscita che il mondo delle formiche aveva ancora tesori di appassionante conoscenza da rivelarci. Basti prendere l’ultimo suo libro pubblicato in Italia, da Raffaello Cortina Editore, a settembre di quest’anno. Si intitola Storie dal mondo delle formiche e ci porta a spasso per il pianeta, dal Mozambico alla Nuova Guinea e al giardino sotto casa (la sua, ma potrebbe essere la nostra) a far conoscenza con venticinque diverse specie di formiche, tutte tra loro assai diverse, ma tutte utili a spiegare in che modo questi organismi geneticamente superiori comunicano, distinguono odori e sapori e, soprattutto, lottano tra loro per dominare nell’ambiente naturale.

Oltre alla gigantesca conoscenza della materia, all’acribia analitica, alla capacità di maneggiare dati e bibliografie sterminate e allo stesso tempo all’acume del ricercatore sul campo, spesso in condizioni faticose quando non proibitive, Wilson aveva dalla sua una felicità di scrittura, una vivacità di racconto, una affabilità  affabulativa che rendevano – che rendono e renderanno sempre – la lettura dei suoi libri una gioia letteraria oltre che un’avventura conoscitiva e scientifica.

La gran parte dei libri tradotti in italiano sono usciti da due case editrici promosse da PDE: Adelphi e Raffaello Cortina Editore. Parlano perlopiù di formiche, ma non solo e non sempre. Nella sua lunga e ricca carriera, Wilson ha avuto modo di riflettere sull’origine delle società umane, sulla creatività, sul mestiere di scienziato e sulla passione per la scienza. I suoi titoli sono sempre molto diretti e chiari, come potete vedere dalla galleria di copertine che abbiamo raccolto per ricordarlo.