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Rendez-vous, storie di generazioni, lingue, sogni

20 aprile 2021 | cristina
Rendez-vous, storie di generazioni, lingue, sogni

Vi presentiamo Rendez-vous, la nuova collana per l’infanzia di Besa-Muci

Rendez-vous significa “appuntamento” e nel linguaggio aeronautico indica il momento d’incontro tra una o più astronavi in orbita. È un’immagine, poetica, se ci pensate: equipaggi diversi si aiutano, cooperano, condividono risorse là, dove non ci sono confini.

Ecco perché il nome Rendez-vous, scelto da Besa-Muci per la sua nuova collana dedicata alle piccole lettrici e lettori, ci sembra particolarmente azzeccato per una serie di libri che puntano a creare uno spazio di condivisione, al di là delle frontiere. 

Si tratta di una collezione di storie al confine: confine fra nazioni, continenti, lingue, costumi, tradizioni, attraversabile nella doppia direzione; confine liquido che, grazie a incroci, fusioni, dialoghi, smette di essere un confine.

Le storie raccolte nella collana raccontano di ragazze e ragazzi di tutto il mondo, con una particolare attenzione ai contesti balcanici e migratori, che sono segno distintivo delle pubblicazioni Besa-Muci. 

Racconti fatti di sogni, desideri, emozioni, che parlano di amicizie e conflitti, di lingue e linguaggi, di complessità e semplicità. Di tutto ciò che unisce il mondo dell’infanzia sotto un unico cielo. 

Si parte con Il nastro rosso

A inaugurare Rendez-vous è Il nastro rosso, che trovate già in libreria. La scrittrice slovena Janja Vidmar, autrice del romanzo, è tra le più note e apprezzate della penisola balcanica: il suo La mia Nina, nel 2010 è stato selezionato dall’IBBY Documentation Centre for Young People with Disabilities, nell’ambito del progetto Important Books for Young People with Special Needs. Il suo romanzo Angie è, invece, stato inserito nella Ibby Honour List 2010. 

La maggior parte delle opere di Vidmar affrontano temi quali la discriminazione sessuale, sociale e religiosa, la xenofobia, la violenza domestica, i disturbi del comportamento alimentare e l’incomprensione generazionale. 

Il nastro rosso racconta la storia di Kebarì detta Kedi, che vive in una comunità rom ai margini di una cittadina slovena. Il nomignolo, che in lingua romaní significa “leggere”, le è stato dato dal padre, che la incoraggia costantemente ad amare la letteratura. Ecco perché ogni sera le racconta una storia, spesso sostituendo le principesse delle fiabe tradizionali con una coraggiosa principessa rom.

Nel corso della narrazione, seguiamo quindi Kedi nella sua scoperta dell’amore per la conoscenza e per la scuola. Un percorso non privo di conflitti: la maestra Erika, ad esempio, non vuole che la bambina parli in classe la sua lingua. 

Un giorno il padre di Kedi scompare e nessuno vuole dirle che fine abbia fatto. La mamma non ama toccare l’argomento, almeno fino a che la nonna non rivela che il padre è in carcere. Come ci sarà finito? Kedi dovrà scoprirlo a tutti i costi.

Janja Vidmar riflette con sensibilità sul multiculturalismo e le discriminazioni, soprattutto a scuola, in un romanzo ricco di dialoghi vivaci, lavorando in modo particolare sul linguaggio della narrativa infantile, che la scrittrice arricchisce con una selezione di vocaboli della lingua romanì. 

 

Le prossime uscite di Rendez-vous

E dopo Il nastro rosso, cosa ci riserverà Rendez-vous? A maggio, sarà la volta del secondo titolo della collana, l’albo illustrato Fifofus e gli indiani dell’artista fiammingo Norman Mommens, illustratore e scultore di fama. 

Mommens è particolarmente conosciuto in Puglia perché, dopo aver girato il mondo, nel 1970 si è trasferito in una masseria in Salento, presso la località Spigolizzi (Salve), dove insieme alla compagna Patience Gray ha realizzato un laboratorio artistico, punto di riferimento per artisti e amanti della cultura fino alla sua scomparsa nel 2000. 

Pubblicato per la prima volta a Londra nel 1953 dalla prestigiosa Faber&Faber, il volume racconta la storia del piccolo puma Fifofus, che a causa della curiosità, si ritrova nella riserva del capo Anatra-che-corre. Qui maturerà il desiderio di imparare a camminare su due zampe come fanno gli umani, cosa che non si rivelerà facile. Caratterizzato da una spiccata ironia, il libro conserva lo stesso spirito anticonformista e il talento poliedrico del suo autore. 

A giugno invece arriverà Le strane avventure dell’apprendista Clapich, un grande classico della letteratura croata per l’infanzia. Scritto da Ivana Brlić-Mažuranić, definita la Andersen della Croazia, racconta una storia senza tempo sulla ricerca della felicità. 

Il piccolo Clapich del titolo è rimasto orfano. Costretto a lavorare come apprendista nella bottega del crudele calzolaio Markonja, ogni giorno Clapich è vittima delle peggiori angherie da parte del suo datore di lavoro. Dopo l’ennesima ingiustizia, decide di prendere in mano il suo destino e fuggire. La vera avventura inizia qui: nel suo viaggio incontrerà bizzarri personaggi che, come lui, hanno subito destini infelici e nuovi amici che gli faranno vedere il mondo da un’altra prospettiva. 

E se ci pensate, quella di far “vedere il mondo da un’altra prospettiva” sembra proprio la missione di questa nuova collana di Besa-Muci, Rendez-vous.