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Le piccole storie dal centro di Shaun Tan

2 gennaio 2021 | cristina
Le piccole storie dal centro di Shaun Tan

Ecco qualche tavola dello splendido volume illustrato pubblicato da Tunué

di Cristina Resa

Ogni libro di Shaun Tan – autore del capolavoro pluripremiato L’Approdo e Premio Oscar per il cortometraggio Oggetti smarriti, tratto dal suo libro omonimo –  racchiude mondi in miniatura, che sembrano esistere oltre le pagine, anche quando ce ne mostra solo frammenti.

Piccole storie dal centro, da poco pubblicato da Tunué, ne contiene ben venticinque, tutti diversi, alieni e allo stesso tempo familiari. In realtà, i racconti che compongono questa straordinaria raccolta illustrata sono ambientati, come succede sempre nelle opere di Tan, in uno solo di questi mondi, il nostro. 

L’autore e illustratore australiano di origini malesi ha però il dono di mostrarci anche quello che non vediamo, l’inaspettato, l’inconsueto, lo straordinario che può emergere nel quotidiano, nella misura in cui siamo disposti a farci sorprendere.

In Piccole storie dal centro, così, Shaun Tan si pone una domanda: cosa succederebbe se gli animali vivessero liberi in situazioni urbane? 

Quando la natura si riprende gli spazi urbani

Se ci pensate, non si tratta di fantascienza. È già successo e continua a succedere. La fauna selvatica è tornata a popolare le zone abbandonate di disastri nucleari come Chernobyl o Fukushima, dove il livello di radiazioni ha reso impossibile il ripopolamento umano.

Quest’anno, poi, durante il periodo di isolamento che abbiamo passato nelle nostre case in seguito allo scoppio della pandemia, gli animali si sono riappropriati di alcune porzioni di città. Le scimmie hanno invaso le strade della città thailandese di Lopburi; squali, balene e delfini sono stati avvistati nei porti e vicinissimi alle coste italiane; i pesci sono tornati nei canali di Venezia.

Le surreali immagini che ci arrivano da questi luoghi in cui la natura si è ripresa i propri spazi, fondendosi con quelli artificiali, sembrano provenire da un altro pianeta, una diversa dimensione. E sono, per questo, incredibilmente, affascinanti. 

Piccole storie dal centro, da questo punto di vista, sembra un libro estremamente attuale, capace di restituire le stesse emozioni che proviamo di fronte allo spettacolo di una natura inarrestabile, con cui gli esseri umani sembrano incapaci di convivere pacificamente. 

Tutti gli animali del mondo

Gli animali del mondo esistono per ragioni tutte loro. Il libro di Shaun Tan si apre con una citazione della poetessa Alice Walker. Queste ragioni sono imperscrutabili. Tuttavia, in qualche modo, i loro comportamenti possono aiutarci a riflettere sul nostro rapporto con le altre specie, in questo spazio chiamato Terra che condividiamo con loro. 

Nel farlo, Tan gioca con noi. Dopo una bellissima doppia tavola che rappresenta due cervi mentre guardano la metropoli dalla finestra di un grattacielo (che potete vedere in apertura),  il libro si apre con un indice per immagini composto solo dalle sagome nere di venticinque animali diversi, senza testo, titoli o altro. Il gioco comincia qui, nel cercare di immaginare quale specie di nasconda dietro quella silhouette. 

Dal coccodrillo alla rana, dalla tigre all’ape, dalla lumaca al gatto, dal cane alla pecora. E le farfalle, migliaia di farfalle in un’esplosione di colori! Ogni animale diventa il protagonista di una storia toccante e surreale che ci trasporta in una dimensione diversa da quella in cui siamo abituati ad immaginarceli. 

Con uno stile lirico, Piccole storie dal centro ci permette di esplorare alcuni dei grandi temi del nostro tempo. Riflettere sulla distruzione che, in quanto esseri umani, siamo capaci di portare, relazionarci alla natura nella giusta prospettiva

Tra sogno e desiderio

Come? Beh, pensiamo ai coccodrilli, i protagonisti della prima storia, che «hanno vissuto in questo luogo per un milione di anni» e rimarranno qui anche dopo che ce ne saremo andati. «Nel freddo cervello di un coccodrillo» ci racconta Tan «la città è solo una sala d’aspetto». 

Alla scrittura elegante di testi dal forte carattere allegorico, Tan affianca una serie di splendide tavole, veri e propri dipinti, realizzati con tecniche miste. Opere dalla straordinaria potenza evocativa, visioni che sembrano scaturire dalla dimensione del sogno e del desiderio.

In una delle illustrazioni, crediamo, più rappresentative dell’intero albo, infatti, due gigantesche lumache si accoppiano sopra un sottopassaggio. «Saremmo così tristi se mai se ne andassero via, lasciandoci soli con le nostre piccole idee sull’amore», recita il testo. È un’immagine potente e di una bellezza abbacinante, come lo sono tutte in questo piccolo, ma densissimo volume. 

Shaun Tan conclude il libro con un ultimo animale, quello più strano, più imprevedibile. Un animale con cinque dita, sempre alla ricerca spasmodica di qualcosa. Sapete già di quale animale stiamo parlando, vero? Non vogliamo svelarvi altro, per non togliervi il piacere della scoperta. 

La copertina di Piccole storie dal centro