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Storie del tè. Monaci e mercanti, regine e avventurieri

Linda Reali

Raccontare la storia del tè è un po’ come raccontare la storia del mondo. Intraprendere un viaggio alla scoperta di epoche antichissime, verso regioni remote, per poi attraversare oceani e continenti e arrivare fino ai giorni nostri.

La storia del tè è fatta di storie, culture e tradizioni diverse. Inizia con il racconto del leggendario imperatore Shen Nong, il «contadino divino», che 5000 anni fa scoprì accidentalmente le proprietà purificanti della Camellia Sinensis dopo aver ingerito del veleno. Un mito, naturalmente, perché le prime attestazioni dell’uso della pianta risalgono al III secolo.

Ma dalla Cina Imperiale, durante la quale il suo consumo si diffuse in tutto il paese, il tè ne ha fatta di strada. È arrivato fino in  Giappone, dove si è trasformato in un’arte rituale. E ancora, in Tibet, Persia, Arabia e Russia, passando dalle mani di avventurieri e mercanti.

Importato in Europa dalla Compagnia delle Indie Occidentali, è diventato la bevanda dell’aristocrazia inglese del  XVII secolo e dei salotti borghesi. Ha dato origine a sfide commerciali e guerre in grado di cambiare gli assetti mondiali. Oggi, il tè continua a essere protagonista dell’economia globalizzata.

Linda Reali, sociologa e sommelier esperta di tè, ha raccolto nel suo Storie del tè. Monaci e mercanti, regine e avventurieri (Donzelli Editore) tutto quello che c’è da sapere su questa bevanda dalla tradizione millenaria.