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Per Pasolini

Goffredo Fofi

di Claudia Castoldi

Dopo tanti libri pubblicati in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, passata la “buriana”, esce Per Pasolini di Goffredo Fofi, edito da La nave di Teseo. Un volumetto che ha il merito, a differenza di altri titoli usciti nel corso dell’anno, di portare la testimonianza di qualcuno che conobbe davvero Pasolini. Un memoir che, come suggerisce il titolo, è quasi una dedica tardiva da parte di Fofi a una persona che stimava, ma con cui non ebbe mai un rapporto davvero amicale in vita, a causa di numerosi conflitti e visioni divergenti.

Forse per espiare il rimorso di «aver curato assai poco la possibilità di una vera amicizia con Pasolini: di aver troppo polemizzato con lui, e di averlo, insomma, «trattato troppo male», Fofi ripercorre con la memoria i suoi incontri con “l’intellettuale di Casarsa”, passando in rassegna le tappe della loro conoscenza e di un rapporto non sempre facile. Attraverso una scrittura che incarna il ricordo, si ha modo di scoprire come il giovane Fofi, appassionato della nouvelle vague francese, reagì a film per cui Pasolini è tuttora celebre: da Accattone, a Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Il Decameron, o ancora Salò. Contemporaneamente ammiratore e critico dei suoi film, Goffredo Fofi ammette come, dopo la fortunata stagione del Pasolini cineasta, iniziò ad ammirarlo e seguirlo maggiormente come scrittore: «tanto poco mi interessavano ormai i suoi film, […] tanto invece mi coinvolgevano le sue analisi e le sue polemiche».

Una lunga riflessione condivisa su chi fu Pier Paolo Pasolini sia per l’Italia, che, soprattutto, per lui che amava litigarci. Il risultato è un testo dolceamaro che rievoca la figura di uno dei più celebri intellettuali del Novecento. Una persona di estrema gentilezza e cordialità, i cui affetti erano pochi. Quei pochi, sempre gli stessi, sono ricordati uno ad uno nelle pagine di Per Pasolini. Tra loro, solo per citarne qualcuno, Sergio Citti e Laura Betti, di cui lo stesso Fofi divenne molto amico dopo la misteriosa morte di Pasolini, forse «per il rimorso di non aver voluto abbastanza bene a Pasolini stesso».

L’ammenda, se così si può definire, è questo libro e il suo saggio introduttivo, a cui fanno seguito tutti gli scritti di Fofi su Pasolini. Una raccolta ordinata che consente al lettore, dopo la personale introduzione, di ricostruire le evoluzioni e involuzioni del rapporto fra i due intellettuali. Un rapporto sui generis, conflittuale ma autentico, di cui non è possibile ricostruire un’evoluzione regolare, ma che, come ogni rapporto umano, è mutato con il passare del tempo. Passi avanti e passi indietro, dopo la cui rievocazione un Fofi reso saggio e meno accorato dal trascorrere del tempo si dice che forse è inutile continuare a chiedersi chi dei due avesse più ragione, su questa o quella polemica, poiché entrambi si trovano ormai nella stessa sconfitta: in un presente ormai lontano dalle rivendicazioni di ieri, in cui ciò che rimane di quel passato e quelle passioni sono film, libri, scritti. È attraverso le testimonianze impegnate e personali di ieri, che la Nave di Teseo ha scelto di far seguire all’inedito saggio introduttivo, che oggi possiamo cogliere meglio la trasformazione del nostro Paese, e il rapporto tra due uomini che erano in perenne fervore per il loro tempo e le sue idee.

 

Dentro una stessa sconfitta. I miei incontri/scontri

Goffredo Fofi
LA NAVE DI TESEO
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Genere:
Listino:
€ 16.00
Collana:
Data Uscita:
11/10/2022
Pagine:
0
Lingua:
EAN:
9788834611227