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La ragazza con la macchina da scrivere

Desy Icardi

Desy Icardi è decisamente una romanziera sinestesica. Ne l’annusatrice di libri, la protagonista scopre di possedere il dono unico e straordinario di leggere con l’olfatto, cosa che le permette di “bypassare” ogni ostacolo di natura linguistica, nessun libro e risulterà inaccessibile, compresi quelli scritti in lingue dimenticate o mai decifrate. Nella sua nuova prova, La ragazza con la macchina da scrivere (sempre edito da Fazi), la protagonista è un’anziana dattilografa che con la sua fedele Olivetti mp1 rossa ha attraversato il Novecento, dagli anni del fascismo trionfante alle ristrettezze e terrori del periodo bellico, dall’entusiasmo della ricostruzione al boom, fino a quei tremendi anni ’90 in cui per le macchine da scrivere è suonata l’ora dell’estinzione. Chi aveva più bisogno di una Olivetti mentre il progresso rimbalzava sempre più veloce da un word processor a un personal computer, da un codice ASCII al touch screen, da un correttore automatico ai comandi automatici per SIRI?

La povera Dalia, ormai pensionabile, e pensionata, assieme al lavoro e al suo posto nel mondo perde pure la memoria. Colpa di un ictus. Ma, se la mente ha perso la capacità di ricordare, così non è per i polpastrelli. A contatto con i tasti della fedele Olivetti rossa, i fogli di carta si coprono di ricordi e di storie: la giovinezza gli incontri, i lutti e gli amori, le vicissitudini di una vita. Con un’eccezione, legata all’amore della sua vita, e a una serie di indizi… ma adesso non resta che leggere.