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Amore, morte e libri rari

Robert Hellenga

I libri non raccontano solo delle storie. Se vogliamo, oltre a essere dei buoni intrattenitori, i libri possono essere, per noi, dei fedeli compagni di viaggio, consiglieri fidati e, soprattutto, un porto sicuro per tutti i momenti in cui ne sentiamo il bisogno.

Sin dal primo incontro può scoccare quella scintilla che ci legherà per la vita a un’opera, oppure occorre più tempo prima che emerga in noi la passione, ma se abbiamo la fortuna di nascere e crescere in mezzo a tantissimi libri, così come accade a Gabe, il protagonista di Amore, morte e libri rari di Robert Hellenga, da poco pubblicato da Solferino, quello che s’instaura con essi è un rapporto ancora più speciale e intimo.

Cresciuto tra gli scaffali della Chas. Johnson & Son, Ltd., Antiquarian Booksellers, rivendita di libri rari e di seconda mano fondata da nonno Chas, Gabe legge tantissimo e colleziona nella sua mente pensieri d’autore con la stessa naturalezza con cui fa esperienza dell’amore, del sesso e di ogni altra situazione che lo coinvolge in prima persona. Crede fermamente nel fatto che i libri siano «argini contro il tempo, contro l’ignoranza umana», così come li definisce suo padre, e non delle semplice decorazioni all’albero della vita, così come appaiono a molti.

Sì, «si legge per esprimere le cose», gli aveva suggerito sempre suo padre, ma a Gabe piace più pensare che si legga per conoscersi meglio e comprendere come appartenere a se stessi, così come sostiene il suo amato filosofo Montaigne: «Invece di cominciare dalla prima pagina, – si legge nel romanzo – sfogliai fino a trovare il mio capitolo preferito – Della solitudine – in cui Montaigne paragona il proprio studio a un arrière boutique, un negozio nascosto o un retrobottega, in cui ritirarsi a contemplare la piena libertà e a conversare con se stessi, in assenza di familiari, servitori e proprietà. Di che cosa avrei conversato con me stesso nel mio arrière boutique? Avrei fatto emergere pensieri, desideri e ansie alla luce della coscienza? Avrei imparato ad accettare le cose per quello che erano, senza sperare che fossero altrimenti? Accantonando quelle che Montaigne chiama le conditions populaire – l’ambizione, la smania, la paura, l’indecisione, la lussuria (les concupiscences) –, avrei imparato ad appartenere a me stesso? Oppure mi sarei portato dietro le mie catene?».

I libri per Gabe diventano, così, il passepartout della sua vita. La stessa consapevolezza del suo amore per Olivia sembra prendere il volo proprio da quelle pagine lette, negli anni, con grande dedizione: «All’improvviso mi pareva di aver compreso la verità sull’amore, come se la mia mente si fosse spalancata ad assorbire l’alba, come se fossi appena emerso dalla grotta di Platone alla luce del sole, come se avessi appena scoperto un nuovo pianeta».

Dopo aver preso in mano la gestione dell’attività di famiglia, Gabe si trova in difficoltà in un mercato del libro che deve fare i conti con l’avvento di Internet, e decide di liquidare i fondi librari per cominciare una nuova vita sulle sponde del lago Michigan. Nonostante i libri e l’amore per Olivia restino sempre i protagonisti assoluti delle sue giornate, la serenità sembra volergli sfuggire a tutti i costi: «Sulla felicità avevo imparato abbastanza da sapere che non si può sperare di centrarla prendendo direttamente la mira. Bisogna scostare la mira di qualche grado. Ma prima di spostare la bocca da fuoco, a che cos’è che si doveva mirare di preciso?».

Per afferrare la realtà e trasformarla in qualcosa di piacevole, Gabe avrebbe dovuto fare come facevano i Romantici: utilizzare l’immaginazione e non la ragione. E se anche la realtà immaginata non fosse stata all’altezza della sua immaginazione, avrebbe dovuto fare così come Madeleine aveva fatto con il suo Porfirio, portarla nel suo sogno. 

Avrebbe dovuto svegliarsi ogni mattina, andare nel suo posto con una tazza di caffè e mettersi in attesa per vedere cosa succede, così come suggeriva la sua poesia preferita, quella che recitava ogni giorno sotto la doccia, magari tenendo a mente quello che una volta si era chiesto, seguendo una delle sue tante buone intuizioni: «Ma le cose migliori non sono proprio quelle che non significano nulla? Come ballare. La bellezza. Il nuoto. L’arrampicata. Il rumore delle onde». 

Amore, morte e libri rari

Robert Hellenga
SOLFERINO
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Genere:
Listino:
€ 19.50
Collana:
Data Uscita:
22/07/2022
Pagine:
0
Lingua:
EAN:
9788828209188