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Una visita al Bates Motel

Guido Vitiello

Una visita al Bates Motel

«Psycho è il Bates Motel, e il Bates Motel è Psycho» scrive Guido Vitiello, docente di Teoria del cinema all’Università La Sapienza di Roma, nel suo Una visita al Bates Motel (Adelphi).

E, in effetti, si tratta del primo edificio della storia del cinema tanto iconico da essere riconosciuto anche solo attraverso la silhouette nera arroccata sulla collina, che si staglia sul cielo. Uno dei primi esempi di luogo in grado di rievocare immediatamente, con un’unica immagine, la storia, il tono, l’atmosfera di un interno film. Ma non solo.

Questa importanza dei luoghi era ben chiara anche a Alfred Hitchcock, tanto da dedicare alla celebre villetta vittoriana, ispirata da dipinto del 1925 di Edward Hooper dal titolo House by the Railroad, uno dei promo di Psycho.

Nell’ingegnoso trailer era lo stesso Mr. Hitch – che con la promozione ci sapeva fare! – ad accompagnare lo spettatore in un tour guidato sulla “scena del crimine”.  Iniziava proprio dal cortile del Motel degli orrori gestito dal tassidermista Norman Bates (Anthony Perkins), in cui aveva trovato la morte la sfortunata Marion Crane (Janet Leigh), per mostrare al pubblico stanze e arredi.

Nel suo libro, Guido Vitiello estende questa visita guidata, trasformandola in un’appassionante indagine a partire da un curioso indizio. Nel 1959, infatti, un trafiletto dell’Hollywood Reporter in cui venivano rivelate le prime indiscrezioni sul prossimo film del regista annunciava: Hitchcock to film ‘Psyche’. Un refuso, senza dubbio.

Tuttavia, perché in una scena del film si intravede una statuetta di Amore e Psiche di Canova? Perché allo stesso Hitch capitò di descrivere alla stampa Psycho come un’«escursione nel sesso metafisico»?

Inizia da qui questo viaggio all’interno del Bates Motel, per risolvere il mistero dei tre cicli mitologici (Amore e Psiche, Orfeo ed Euridice, Demetra e Persefone) che sembrano inseguirsi nelle sue stanze buie.

Vitiello, così, nel restituire un’immagine di musée imaginaire dell’erotica misterica, fornisce una chiave di lettura inaspettata di questo capolavoro senza tempo del cinema di suspense.