Kala

Che fine ha fatto Kala? È la domanda che accompagna di pagina in pagina il lettore di Kala, esordio dello scrittore irlandese Colin Walsh e caso letterario dell’anno, pubblicato in Italia da Fazi. Un thriller che è molto più di un thriller, un romanzo di formazione che si spinge oltre i soliti schemi, o forse, semplicemente, un bel romanzo.

Con una struttura divisa per capitoli in alternanza tra passato e presente, Walsh ci immerge nella vita di un gruppo di giovani irlandesi, consapevoli del loro status di cool kids fin dai tempi del liceo. È da allora che hanno imparato a comportarsi con disinvoltura e distacco rispetto alla prosaica realtà della piccola città in cui vivono. Negli anni, la combriccola originaria dei fantastici 6 si è ridotta a 3: Mush, il buono che è rimasto lì quando tutti se ne sono andati; Joe, il famoso del villaggio, volato via per seguire la sua carriera di cantante e inaspettatamente tornato a casa per aprire il suo pub, e Helen, la giornalista arrabbiata che non ha mai digerito la scomparsa della sua amica Kala e ha dedicato la vita ad andare in fondo alla vicenda. Kala: è lei la grande assente, la ragazza carismatica e tormentata, orfana cresciuta con una nonna disabile, capace di incantare tutti con la sua intensità e il suo dolore silenzioso. È lei che aleggia in ogni capitolo come un fantasma, lasciando dietro di sé un enigma emotivo e narrativo.

La compagnia si riunisce per l’occasione di un matrimonio – Walsh ci ha dato dentro con i legami di parentela: sono tutti in qualche modo cugini, in aiuto viene la tavola di nomi e parentele in capo al libro – e in quella circostanza succedono due cose a dir poco spiacevoli: la scomparsa di due ragazzine e la scoperta dei resti di un corpo in un bosco vicino alla cittadina.

Il ritmo inizialmente lento (un diesel narrativo, potremmo dire) lascia presto spazio a un crescendo serrato, in cui ogni nodo si scioglie e ogni ferita si riapre. Kala è un libro “millennials coded”, che parla a chi ha vissuto l’adolescenza tra VHS e internet nascente, ma ha lo spessore per affascinare lettori di ogni età. Non è solo un giallo, ma un’indagine sul tempo, sull’amicizia e su ciò che resta quando tutto sembra perduto.