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La contemporaneità sotto inchiesta

30 gennaio 2023 | feltrinelli
La contemporaneità sotto inchiesta

Riccardo Iacona e Claudia Coga ci parlano della nuova collana di Edizioni Dedalo: “Sottoinchiesta”.

Sentiamo parlare ogni giorno di algoritmi, criptovalute, transizione ecologica e riscaldamento globale. Ma quanto ne sappiamo veramente? Parlare di questi temi poi può sembrare difficile. Ma raccontarli perché tutti li capiscano, lo è ancora di più. È proprio questa la sfida che raccoglie “Sottoinchiesta”, la nuova collana di Edizioni Dedalo. Il tono è quello dell’indagine giornalistica e di approfondimento. Il progetto è affidato a una voce di spicco del panorama giornalistico italiano, conosciuta per aver inventato e per condurre con successo il programma “Presa diretta’’ (giunto oramai all’edizione numero 27 su Rai 3), e per essere l’autore di svariate pubblicazioni su tematiche importanti, delicate e attuali, coniugando sempre una narrazione personale al reportage di grande impatto. Parliamo ovviamente di Riccardo Iacona, che è venuto a raccontarci, assieme a Claudia Coga, ossia Edizioni Dedalo, proprio la collana “Sottoinchiesta”.

Chiediamo direttamente a lui allora di parlarci di questo nuovo progetto editoriale.

“Sottoinchiesta” è una sfida. Una sfida enorme perché si tratta di concentrare dentro – speriamo – tanti volumi quelli che noi pensiamo siano gli snodi della nostra contemporaneità. Ci sono dei momenti e delle cose che hanno a che fare più con il futuro che con il presente, e che determineranno il mondo come sarà per le nostre nuove generazioni e come già lo potrebbe diventare per noi. Questi snodi vanno prima di tutto compresi, perché non è facile comprenderli. Per questo vanno raccontati, approfonditi e spiegati al pubblico più grande possibile. Oggi noi assistiamo a una informazione che è apparentemente un mare interminabile di fatti, di input che ci arrivano da tutte le parti perché siamo forse al centro di un vero e proprio tsunami informativo. Ma facciamo fatica a capire e a discernere cosa è importante e cosa non lo è per il nostro futuro.

Quindi la sfida è questa: prendere questi snodi – che possono essere appunto la transizione energetica, il mondo dell’economia, quello che ci sta per capitare e che ci succede a livello geopolitico – e costruirci attorno un racconto che renda conto della complessità di quello che ci circonda. Perché così sappiamo dove siamo e dove stiamo andando da una parte, e dall’altra possiamo tornare a essere protagonisti del nostro futuro, che è l’altro elemento mancante in questa contemporaneità. Noi siamo clienti in questo momento, cioè noi siamo persone che subiscono quello che ci succede come se fossimo affacciati alla finestra a guardare inermi. Invece noi vogliamo rivitalizzare il nostro essere politici, e per farlo dobbiamo prima di tutto capire quello che ci succede per poter scegliere. Per poter agire.

Riccardo Iacona e Claudia Coga
Riccardo Iacona e Claudia Coga

Il progetto sembra sposarsi perfettamente con l’obiettivo caro alla casa editrice Dedalo sin dalla sua nascita, ovvero quello di diffondere la cultura scientifica in senso ampio e di aiutare la società a sviluppare un pensiero critico e consapevole. Claudia Coga, come nasce questa collaborazione fra Dedalo e Iacona? Cosa significa questo sodalizio per il mercato editoriale, per la casa editrice, e per il suo pubblico?

La Dedalo è stata fondata da mio padre nel 1965 e ha sempre pubblicato saggistica, coniugando le scienze umane e le scienze dure. Negli ultimi anni la divulgazione scientifica si è resa sempre più necessaria per capire il mondo che ci circonda e quindi abbiamo inaugurato diverse collane per bambini, ragazzi, appassionati, ma anche specialisti. Ci mancava però una collana di inchieste giornalistiche e Riccardo Iacona mi è sembrato la persona migliore a cui proporla. Insieme a lui abbiamo progettato “Sottoinchiesta” proprio per raccontare l’attualità, la scienza, la nostra società attraverso indagini giornalistiche e di approfondimento. Il nostro pubblico era stato sinora abituato a leggere le voci degli scienziati e degli studiosi e mi è sembrato importante affiancare inchieste che invece raccolgono storie e punti di vista originali. Inchieste però con la “i” maiuscola, come appunto sono i grandi reportage di “Presa diretta”. Naturalmente i libri prendono solo spunto dalle inchieste televisive ed è interessante proprio vedere come il prodotto cartaceo possa offrire qualcosa in più, che io mi auguro venga apprezzato dal pubblico.

Sottomano abbiamo due dei titoli già usciti, ovvero Bit Economy, a cura di Andrea Vignali e Raffaele Marco della Monica, e Il futuro elettrico, a cura di Marcello Brecciaroli e Giuseppe Laganà. Due volumi agili per formato e numero di pagine, che sembrano pensati per una vita sempre di fretta. Ma aprendo i due libri notiamo anche la presenza di svariati QR code, che forniscono un approfondimento alle tematiche trattate. È questo, per Riccardo Iacona, un modo per coniugare i tempi frenetici di oggi, alla riflessione che il prodotto libro richiede?

Intanto vorrei sottolineare che questi primi due volumi individuano due questioni chiave del nostro presente e del nostro immediato futuro. Il futuro elettrico ha a che fare con la transizione energetica, e l’altro, Bit Economy, ha a che fare con la guerra dei soldi. Per guerra dei soldi non intendo solo la guerra tra valute o la rivoluzione delle criptovalute, ma le rotte commerciali. Sono questioni attorno alle quali si scontrano forze enormi, incredibili. Basti pensare alla resistenza del mondo delle energie fossili verso la trasformazione e a quello che comporta – per esempio anche con la guerra in Ucraina – l’essere così dipendenti dalle energie fossili.

Questi argomenti noi cerchiamo di trattarli in maniera laica, non ideologica. Noi combattiamo per la transizione energetica, ma sappiamo che questa transizione richiederà per esempio l’accesso a nuove materie prime. Non vogliamo che si faccia l’errore che si è fatto con le materie prime fossili, cioè dipendere ancora una volta dagli altri. E questo è un tema enorme.

Penso che sia giunto il momento – soprattutto per me che sono uno che produce e consuma racconti, ore e ore di racconti in prima serata con la televisione – di fermarsi un attimo e di creare quel momento, quello spazio del lettore, quello spazio di riflessione. Questo succede quando si apre un libro.

Per questo abbiamo pensato a un libro agile, ma pieno di contenuti. È agile e intenso nello stesso momento, perché così ti dà veramente la possibilità di fermarti un attimo e di capire bene quello che ci sta succedendo. Continueremo a lavorare insieme a Dedalo proprio per trovare queste pietre miliari, questi nodi della nostra contemporaneità che hanno a che fare appunto con le trasformazioni.

Temi di cui sentiamo parlare ogni giorno, ma di cui forse sappiamo ben poco. Quali verranno affrontati nelle prossime uscite?

Stiamo lavorando su un bellissimo libro dedicato al mare, forse parleremo di nucleare. Siamo quindi sulle piattaforme della contemporaneità, ma con lo sguardo al passato e soprattutto al futuro. Siamo qui per offrire alle persone che leggeranno questi libri un attraversamento della realtà che li renda più ricchi, più consapevoli.

Trovate il podcast della nostra intervista nel tredicesimo episodio di Indie – Libri per lettori indipendenti.

 

Foto in copertina Cr. Maurizio D’avanzo