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Passigli Editori per l’Ucraina

29 marzo 2022 | cristina
Passigli Editori per l’Ucraina

Il 20% dei ricavi dell’iniziativa di Passigli a sostegno dell’Ucraina sarà destinato alla Croce Rossa Italiana

«L’aggressione di Putin all’Ucraina va condannata senza riserve. La messa al bando della letteratura e della musica russe è però un errore, perché proprio la cultura può mantenere unita la Russia all’Europa». Con queste parole Passigli Editori, casa editrice specializzata nella poesia e narrativa, in particolare classici e scoperte tra Otto e Novecento, lancia la sua iniziativa a sostengo dell’Ucraina.

Con l’idea che la cultura sia un ponte per creare legami e aiutarsi concretamente, Passigli Editori, in collaborazione con PDE e Messaggerie, ha deciso di contrastare ogni forma di barriera attraverso la diffusione nelle librerie di tutti i volumi di importanti autori e autrici della poesia russa, come Boris Pasternak, Marina Cvetaeva, Aleksandr Blok, Sergej Esenin, Vladimir Majakovskij, Anna Achmatova.

Accanto a questi nomi della grande poesia russa, quelli della collana “Russia Poetica”, in cui trovano ospitalità nuovi poeti russi come Evgenij Solonovič, Boris Sluckij, Sergej Stratanovskij, Sergej Gandlevskij, Viktor Krivulin e Aleksandr Kušner.

Il 20% dei ricavi della iniziativa è destinato alla Croce Rossa Italiana per l’opera di sostegno alla popolazione ucraina.

La grande poesia russa

Boris Pasternak

Se la fama maggiore di Boris Pasternak (1880-1960) è legata soprattutto al romanzo Il dottor Zivago, l’opera che più di tutte gli valse il premio Nobel nel 1958, non va dimenticato che lo scrittore sovietico è stato soprattutto un poeta, uno dei più grandi – e secondo Marina Cvetaeva il più grande – della sua generazione. Passigli propone nel suo catalogo quattro libri di Pasternak. Anch’io ho conosciuto l’amore, a cura di Marilena Rea, è un’antologia di liriche amorose che raccoglie molte poesie che qui compaiono per la prima volta in traduzione italiana. Temi e variazioni è una raccolta che, come scrive la curatrice Paola Ferretti nella prefazione, «fissa un momento preciso della biografia di Pasternak, quello in cui l’addio al pianoforte come professione si è già consumato ma la nostalgia di quella passione continua a risuonare nelle composizioni poetiche». La proposta comprende anche la prima traduzione integrale italiana di Sui treni del mattino, volume a cura di Elisa Baglioni, Quando rasserena, ultima raccolta del poeta, curata per Passigli da Alessandro Niero e Mia sorella, la vita, a cura di Paola Ferretti.

Marina Cvetaeva

Marina Cvetaeva (1892 – 1941) è una delle voci più grandi della poesia russa del primo Novecento. La sua importanza nel corso del tempo si è sempre consolidata, non solo come poetessa, ma anche come prosatrice originale e saggista di grande acutezza critica. A Rainer Maria Rilke nelle sue mani, uno dei grandi classici del catalogo di Passigli, raccoglie tutte le opere di Cvetaeva legate a Rainer Maria Rilke, il poeta che non poté mai incontrare ma con cui intrecciò un intenso rapporto epistolare. Mestiere contiene le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva nel 1921, anno di carestia e anno particolarmente tragico nella storia della Russia post-rivoluzionaria, mentre Scusate l’amore raccoglie le liriche di argomento amoroso di Cvetaeva. Tutti e tre i volumi sono curati da Marilena Rea.

Aleksandr Blok

Tra i massimi poeti russi, caposcuola del simbolismo, Aleksandr Blok (1880-1921) è stato forse il più grande dell’epoca d’argento russa. Nessun poeta, dopo Puskin, ha avuto un’influenza sulla poesia russa paragonabile a quella di Aleksandr Blok. Il silenzio fiorisce, curato da Bruno Carnevali, propone una ricca scelta delle più belle delle sue poesie, compresi anche i due poemetti I Dodici, un’epica amara a rappresentazione della rivoluzione d’Ottobre, e Gli Sciti. Nei testi di Nel cielo nero d’Italia, Blok racconta del “grand tour” concitato nel nostro paese. Amo tanto il tuo nome delicato è invece antologia delle poesie d’amore che rispecchia il contraddittorio e affascinante mondo interiore di un poeta. Questi due volumi sono entrambi curati da Marilena Rea.

Anna Achmatova

Anna Achmatova (1889 – 1966), insieme con Marina Cvetaeva, è stata senza dubbio la più grande poetessa russa del Novecento. La sua vita si è intrecciata con la storia del suo Paese ed è stata tra i protagonisti del movimento poetico dell’acmeismo. La sua raccolta di poesie Luna allo zenit resta a tutt’oggi la più completa e organica antologia della sua opera poetica in edizione italiana; anche per questo, riproponendola oggi a distanza di oltre cinquant’anni, abbiamo preferito lasciare intatto il lavoro del traduttore e curatore, Bruno Carnevali, anche per quanto riguarda l’apparato critico-bibliografico.

Sergej Esenin

Prodigio letterario, Sergej Esenin (1895 – 1925) cominciò a scrivere poesie in giovanissima età. «Esenin era una particella viva, palpitante di quell’artisticità che noi definiamo, sull’esempio di Puškin, principio mozartiano, elemento mozartiano. Esenin considerò la propria vita come una fiaba» scrisse di lui Pasternak. Passigli propone la sua raccolta di poesie e poemetti del 1921 Confessione di un teppista, a cura di Bruno Carnevali.

Vladimir Majakovskij

Fra i più celebri poeti russi del Novecento, Vladimir Majakovskij (1893 – 1930) ha legato la sua fama in modo particolare alla Rivoluzione d’Ottobre. Fra i fondatori del Futurismo, fu certamente uno dei maestri indiscussi dell’epoca. Nella selezione di Passigli possiamo ricordare il poema Il flauto di vertebre, sul tema dell’amore appassionato nei confronti di una donna, e Ode alla Rivoluzione, che accoglie invece le poesie scritte durante e dopo il 1917. Entrambi i volumi sono curati da Bruno Carnevali.

Russia poetica

Boris Sluckij

Tra i più validi esponenti della poesia del disgelo, Boris Sluckij (1919 – 1986) è l’autore con cui è stata inaugurata la collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Il sesto cielo e altre poesie, curato da cura di Alessandro Niero, rappresenta la sua prima antologia italiana.

Evgenij Solonovič

Nato in Crimea nel 1933, Evgenij Solonovič vive a Mosca ed è il maggior italianista russo. A lui si deve la traduzione di molta parte della poesia italiana, dove spiccano i nomi di Dante, Petrarca, Ariosto, fino ai moderni e contemporanei. In mani fidate, a cura di Caterina Graziadei, raccoglie le sue poesie composte dal 1981 a 2020.

Sergej Stratanovskij

Nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1944, Sergej Stratanovskij è una figura di primo piano nella cultura leningradese non ufficiale in epoca tardo sovietica. Con il titolo di una delle sue principali raccolte, Graffiti, un classico dell’underground di Leningrado, offre un’organica scelta di testi tratti dalla produzione più recente di Stratanovskij. L’antologia è curata da Alessandro Niero.

Viktor Krivulin

Nato il 9 luglio 1944 in un ospedale da campo nei pressi di Kadievka (oggi Stachanov) in Ucraina, Viktor Krivulin fu un poeta fondamentale della scena nell’underground leningradese a partire dagli anni ’70. Concerto a richiesta, antologia curata da Marco Sabbatini e prima in Italia dedicata al poeta, è rappresentativa dell’intera opera di una tra le personalità più carismatiche della Russia del secondo Novecento.

Sergej Gandlevskij

Nato a Mosca nel 1952, Sergej Gandlevskij è tra i più famosi poeti russi contemporanei. Fin dagli anni Settanta partecipa alla cultura non-ufficiale dei samizdat e solo con il decennio successivo le sue opere cominciano a circolare liberamente. Festa e altre poesie, raccolta a cura di Elisa Baglioni, ripercorre tutto il cammino poetico di Gandlevskij, a cominciare dalle poesie scritte in epoca ancora sovietica fino ai giorni nostri.

Aleksandr Kušner

Aleksandr Kušner è nato a Leningrado nel 1936 e considerato tra i massimi poeti lirici russi contemporanei. Ha attraversato quasi un secolo di storia e, come scrive Marilena Rea, curatrice della raccolta Versi del nuovo secolo, pubblicata da Passigli nel 2019, «è questo l’orizzonte mimetico in cui il poeta pietroburghese Aleksandr Kušner si muove con discrezione e sguardo acutissimo, trasponendo in versi i ritmi lenti e i rituali minuti del suo mondo quotidiano».