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Malkovich, Malkovich, Malkovich!

30 ottobre 2020 | cristina
Malkovich, Malkovich, Malkovich!

Sandro Miller e John Malkovich omaggiano i maestri della fotografia con un progetto diventato una mostra e un libro pubblicato da Skira. Vi mostriamo qualche immagine

In un bellissimo film del 1999 diretto da Spike Jonze e scritto da Charlie Kaufman, un burattinaio con problemi relazionali trova un portale che permette di vivere l’esperienza di Essere John Malkovich.

Nella sequenza più surreale del film, lo stesso Malkovich entra nel tunnel che porta dentro alla sua testa. Giunge, così, in un assurdo mondo in cui tutti hanno la sua faccia e le parole che pronunciano suonano solo come «Malkovich, Malkovich, Malkovich». 

Anni dopo, nel 2013, John Malkovich diventa protagonista di un’operazione artistica, se vogliamo, inversa, raccontata in un prezioso volume di Skira e in una mostra inaugurata il 31 ottobre al Magazzino delle Idee di Trieste

L’attore che nel film di Jonze e Kaufman tutti potevano impersonare entrando in un passaggio magico, finisce per impersonare tutti nelle altrettanto magiche immagini di Sandro Miller, uno dei fotografi più importanti del mondo. 

Il progetto chiamato, appunto, Malkovich, Malkovich, Malkovich rappresenta l’omaggio di Miller a trentaquattro maestri della fotografia: Annie Leibovitz, Albert Watson, Alberto Korda, Arthur Sasse, Bill Brandt, Diane Arbus, Herb Ritts, Irving Penn, Pierre et Gilles, Richard Avedon, Robert Mapplethorpe e molti altri. 

Il progetto fotografico

Grazie alle doti camaleontiche dell’attore, le accurate sedute di trucco e i travestimenti, John Malkovich diventa Albert Einstein che mostra la lingua a Sasse (1951), il Che Guevara di Korda (1960), Alfred Hitchcock ritratto con ironia da Watson, Jack Nicholson dietro il trucco di Joker per Ritts (1988). E ancora Marilyn Monroe, Salvador Dalì, Mick Jagger, Muhammad Alì, Meryl Streep, John Lennon e Yoko Ono, Andy Warhol, Ernest Hemingway. 

A tutto il resto provvede lo straordinario talento per la messa in scena, l’illuminazione e l’editing di Miller, che entra in sintonia con autori, stili e linguaggi, riproducendo tutti i dettagli di queste fotografie leggendarie. 

La collaborazione fra Sandro Miller e John Malkovich è iniziata negli anni Novanta. I due si incontrarono allo Steppenwolf Theatre Company di Chicago. «È diventato la mia tela, la mia musa, John si sedeva e ascoltava la mia idea, poi diceva “Ok facciamolo”», ha raccontato Miller. 

Lo scatto che ha dato vita all’intero progetto è quello in cui John Malkovich reinterpreta Truman Capote ritratto da Irving Penn. Durante una giornata di lavoro a teatro, Miller notò infatti la somiglianza dell’attore con Capote. Per celebrare Penn, suo maestro, Miller propose a Malkovich di posare per lui e ricreare la famosa immagine.

«Non ho voluto fare una parodia» ha spiegato Miller. «Rendere omaggio ai fotografi e alle fotografie che hanno cambiato il mio punto di vista sulla fotografia è una cosa seria per me. Queste sono le immagini che mi hanno ispirato facendomi diventare il fotografo che sono oggi. […] Ho ricreato le fotografie dei grandi maestri in segno di rispetto, amore e ammirazione.».

La mostra e il libro di Skira

Il lavoro di Sandro Miller e Malkovich del 2013 è documentato in una mostra dal titolo Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters allestita al Magazzino delle Idee di Trieste, dal 31 ottobre 2020 al 31 gennaio  2 maggio 2021. 

Ad accompagnare la mostra c’è il prezioso volume omonimo pubblicato da Skira, che ripercorre l’intera storia del progetto attraverso le ventisei immagini.

Presentata per la prima volta in Italia, l’esposizione è organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale Erpac, in collaborazione con diChroma Photography, La Chrome di Madrid e la Galleria FIFTY ONE di Anversa. 

Ad affiancare le immagini, ci sono le riproduzioni delle storiche fotografie che hanno fornito l’ispirazione a Miller e un video del making-off, per ripercorrere il processo creativo di Miller e lai trasformazione di Malkovich davanti all’obiettivo.

La mostra si conclude con una sezione inedita intitolata Malkolynch, costruita intorno al cortometraggio Psychogenic Fugue (2015, di cui potete vedere il trailer qui sotto), frutto della collaborazione fra Sandro Miller e David Lynch. La”fuga psicógena” del titolo è uno stato psicologico nel quale una persona perde coscienza della propria identità e si addentra in una forma di viaggio insperato.   

Nel video e nelle foto di questa installazione, otto fra i personaggi più noti dell’universo narrativo di Lynch sono impersonati da John Malkovich. Tra questi ci sono Frank Booth di Velluto blu, Mystery Man da Strade perdute, John Merrick di The Elephant Man, Henry Spencer di Eraserhead, l’agente Dale Cooper e la Log Lady di Twin Peaks e Lynch in persona.

Per tutte le info sui biglietti, prenotazioni, chiusure e norme da seguire per visitare la mostra in sicurezza, al fine di contenere l’emergenza da COVID-19, vi rimandiamo al sito del Magazzino delle Idee.

Aggiornamento del 4 dicembre:  La mostra – chiusa subito dopo l’inaugurazione avvenuta a fine ottobre a causa dell’emergenza sanitaria – è stata prorogata fino al 2 maggio 2021 e sarà visitabile fino alla prossima primavera a partire dalla nuova apertura, ancora da definire in base alle disposizioni governative nazionali.

Foto di copertina: dettaglio da Herb Ritts / Jack Nicholson, London (1988), 2014 a © Sandro Miller / Courtesy Gallery FIFTY ONE, Antwerp

 

Info

Sandro Miller. Malkovich, Malkovich, Malkovich. 
Homage to Photographic Masters
A cura di Anne Morin
31 ottobre 2020 – 2 maggio 2021 Magazzino delle Idee
Corso Cavour, 2 | Trieste
www.magazzinodelleidee.it