Indietro

Volti nella folla

Valeria Luiselli

volti nella folla

di Luca Bonifacio

Vent’anni fa ci lasciava tragicamente Roberto Bolaño. Uno dei più grandi scrittori cileni, forse il più grande consegnato ai posteri del ventunesimo secolo. Da allora tanti sono stati gli autori che hanno provato a eguagliarlo, presentandosi come suoi eredi. Ci è riuscita un’autrice messicana che risponde al nome di Valeria Luiselli, in particolare nel suo ultimo romanzo Volti nella folla, edito da La Nuova Frontiera. 

Dopo averla conosciuta in Italia grazie a Carte false, La storia dei miei denti, Dimmi come va a finire e Archivio dei bambini perduti, nei Volti nella folla siamo posti davanti alla storia di una redattrice “passeggera” dell’entusiasmo del suo editor in chief. O meglio, “stipendiata” dal tentativo di costruire – inventandolo – un manoscritto dimenticato delle poesie di Gilberto Owen, tradotte a loro volta dall’inventato scrittore Joshua Zvorsky (vaga allusione al poeta americano Louis Zukovsky). 

In Volti nella folla siamo infatti all’interno di un continuo, assurdo e strano gioco in cui i rimandi letterari ci confondono. Siamo nell’ironica, raffinata, solitaria, incantatoria retorica di Luiselli, imbevuta di citazioni e accompagnata da presenze fantasmagoriche che portano i nomi di Ernest Hemingway, Ezra Pound, William Carlos Williams. Personaggi che diventano i compagni spirituali – mai ingombranti – di questa esperienza di scrittura che fa della loro mise en page spesso un motivo di divertimento, piuttosto che di frustrazione. 

Per esistere, però, questa esperienza deve giocare su una forte ambiguità temporale, fra due tempi verbali – presente e imperfetto – che scandiscono e incrociano due vite possibili: una attuale da moglie e madre che tenta di scrivere il suo romanzo, l’altra da giovane editor che lo immagina. Due forme di esistenza che nel testo possono essere al tempo stesso una il ricordo dell’altra, l’altra la sua ipotesi. 

Dove la vita acquisisce forma scritta e viceversa, diventa allora necessaria anche la struttura frammentaria dei Volti nella folla, che permette ellisse vaga, incapacità di dire e di descrivere sé stessi in un’altra vita. 

Sono frammenti che lusingano la forma poetica, esplosioni contenute in un tombino della strada che ci sorprendono sempre, e che ci ricordano proprio le immagini di gente come Williams Carlos Williams. Siamo in un luogo dove piante, alberi, sedie, scrivanie, penne, accendini prendono vita propria, ma soprattutto all’interno di un romanzo nel suo farsi, costruito da buchi necessari per scrivere e abitare quella “casa” che l’autrice chiama “pagina”. 

Valeria Luiselli sembra così aver fatto suo quel raro dono di spogliare la scrittura di tutto ciò che è inutile e gravoso arzigogolo. E di dotare, in poche parole, la realtà di un altro senso, quindi di un’altra vita. Perché l’autrice ci lascia davanti al testo a pesare punti, virgole, metafore e frasi intere, regalandoci un’esperienza di lettura partecipata, in uno stile che non può avere altro che il “respiro corto”, affannato, apodittico. 

Luiselli ci regala insomma un mondo che può esistere solo in forma scritta, in parole volutamente “vuote” che, fino a prova contraria, non significano nulla al di fuori del loro testo.

Volti nella folla

Valeria Luiselli
LA NUOVA FRONTIERA
VAI AL LIBRO
Genere:
Listino:
€ 16.90
Collana:
Data Uscita:
30/06/2023
Pagine:
0
Lingua:
EAN:
9788883734441