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Storia universale dell’infamia

Jorge Luis Borges

“L’irresponsabile gioco di un timido che non ebbe il coraggio di scrivere racconti e che per svagarsi falsificò e alterò storie altrui” e sulla base di questo sornione understatement un quasi ancor giovane Jorge Luis Borges presentava nel 1935 la prima edizione della sua Storia universale dell’infamia che ora riesce nell’economica di Adelphi.

E così, di timidezza in timidezza, ecco il ripugnante Redentore Morell, predicatore sul delta del Mississippi, ladro di schiavi e di cavalli, mestatore e assassino; ecco Tom Castro, l’impostore inverosimile, ladro di identità e raggiratore di madri disperate; ecco la vedova Ching, pirata, che seminò lutti e distruzioni con la sua flotta di giunche… e poi l’assassino disinteressato Bill Harrigan, l’incivile maestro di cerimonie Kotsuke no Suke, il tintore mascherato Hakim di Merv… una vertigine barocca che attraversa secoli e continente in una sarabanda di vergogna e ludibrio per il piacere a ogni pagina più goloso del lettore. Insomma, JLB al suo meglio.