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Politiche dell’amicizia

Jacques Derrida

Non è per forzare tutto nello stretto pertugio dell’attualità più quotidiana. Ma di questi tempi, un titolo come Politiche dell’amicizia sembra un invito a nozze. Chiusi in casa senza possibilità di incontrare altro che i nostri amati coniugi e consanguinei – e peggio va ai poveri single – non possiamo che riflettere sul valore profondo e irrinunciabile dell’amicizia.

E se oltre alla melensa e generica nostalgia, in fondo abbiamo un sacco di tempo, facessimo un piccolo, ulteriore sforzo di riflessione aiutati proprio da questo libro appena pubblicato da Raffaello Cortina Editore? Jacques Derrida, è lui l’autore, parte da una celebre frase di Aristotele resa ancora più celebre da una citazione di Montaigne: “Oh amici. Non c’è nessun amico” e inseguendola di secolo in secolo e di pensatore in pensatore, arriva fino a Kant, fino Nietzsche, fino a Maurice Blanchot.

E sottoponendo quel mazzetto di parole alla sua raffinatissima e implacabile analisi, quella che appariva una manifesta contraddizione si rivela invece come il motore paradossale delle nostre idee principali riguardo al conflitto, alla politica, al dialogo, il succo di una intera tradizione di pensiero.