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C’era una svolta

Barbara Fiorio

C’era una volta, tanto tempo fa, una principessa, una dolce bimbetta, una sirenetta, un soldatino di piombo… e vissero tutti felici e contenti.

Ma siamo proprio sicuri che sia finita così? Oppure, nella cultura popolare odierna, si tende a nascondere la vera natura, crudele e primitiva, di fiabe che ormai consideriamo classiche? Diluirla ed edulcorarla, per fa sì che risulti innocua?

Cosa hanno in comune Andersen, i fratelli Grimm e Perrault con Disney? «Niente!» ci risponde l’autrice genovese Barbara Fiorio. Lo fa con questa nuova edizione del suo C’era una svolta, raccolta di fiabe che Morellini ha riportato in libreria proprio per festeggiarne il decennale.

Sono cinque le nuove storie incluse nel nuovo volume, corredato dalle illustrazioni di Alice Basso, Sara Lando, Marco Lucente, Alessio Roberti Vittory, Nicola Scodellaro, Umberto Torricelli, con la partecipazione straordinaria di Piero Fiorio.

Ma cos’è davvero C’era una svolta? Le fiabe raccolte da Barbara Fiorio in questa sorta di antologia sono proprio quelle che crediamo di conoscere. Ci sono Biancaneve che si risveglia dal suo sonno mortale; la Bella Addormentata che viene punta dal fuso di un arcolaio; Cenerentola che sposa il bel principe dopo aver indossato la sua scarpetta di cristallo; la Sirenetta che si innamora di un essere umano; Cappuccetto Rosso che va a trovare la nonna al di là della foresta…

Fiorio, però, ci presenta tutte queste storie, rigorosamente nella loro spietate versioni originali, come se fossero degli aneddoti raccontati durante una cena tra amici, con lo stesso sarcasmo e disincanto. Non si tratta di ironizzare su questi racconti popolari, ma esattamente del contrario: rendere loro giustizia.

Perché nelle fiabe, quelle tradizionali, gli adulti sono inaffidabili, i principi sono smidollati, le fanciulle devono aguzzare l’ingegno per sopravvivere, i bambini vengono abbandonati nei boschi e le cose, a volte, finisco nel peggiore dei modi. «Le fiabe sono spietate, come la vita e come i bambini».