
Mariano Longo
Il primo incontro di Colombo con l'indio americano è il pretesto da cui l'autore parte per una serie di domande sull'alterità. L'altro è lo straniero, colui che non appartiene alla comunità, ma che vi si insedia, producendo meccanismi di irritazione e di rifiuto. Quali i presupposti di questa irritazione, di questo rifiuto? E' possibile collegarli con caratteri astorici dello straniero? O il rapporto con l'altro non varia forse a seconda del contesto sociale e delle forme specifiche della differenziazione della società?