
Simone Trecca
C'è un'anima nera nella storia dell'umanità, che nel XX secolo si è manifestata anche attraverso il totalitarismo e l'oppressione, e che il primo teatro di Arrabal presenta nei suoi aspetti più terrificanti. Il labirinto è a tutti gli effetti un universo concentrazionario, in cui vige l'oppressione ma soprattutto l'impossibilità di dare un volto all'oppressore e l'inutilità del cercarlo. Il totalitarismo è il volto oscuro dell'uomo del '900, possibile, anzi necessario, proprio perché prodotto dalla sua coscienza nera, sporca come le coperte che formano il labirinto.Nel Laberinto Arrabal affonda nelle radici stesse del totalitarismo, svelandone i meccanismi più occulti e, forse, ancora più atroci delle torture, dei processi arbitrari e delle esecuzioni sommarie. Lo fa mostrando come queste manifestazioni concrete del terrore siano realmente solo la superficie di un sistema di segni che fa leva sulle strutture profonde dell'animo umano, nel tentativo di vanificare ogni azione individuale nel mondo.