
Farah Polato, Giulia Lavarone
Pensare la viandanza al femminile significa aprirsi a un campo di risonanza di esperienze e immaginari culturali: un “andare per il mondo” che fora i limiti del domestico/addomesticato; un darsi a quanto non inscritto, familiare al pensiero delle donne, il vivere la deriva, in cui si inabissano orizzonti di cambiamento, o trovano riformulazione. Nel dialogo tra materialità dello spostamento e movimento inteso quale istanza trasformativa, la viandanza è un processo, in grado di ridisegnare l’immobilità stessa. Stratificazione di pluralità soggettivamente e storicamente dinamiche, essa trova nutrimento nei contributi di questo volume, a sua volta concepito come un percorso, condiviso, di donne in viaggio e in movimento.