
P. F. Giorgetti
Il volume riporta gli Atti del Convegno di Livorno del 31 maggio e del 1° giugno 2007 dedicato a Garibaldi ed al garibaldinismo, convegno organizzato dal Comitato Livornese per la Promozione dei Valori Risorgimentali nel quadro dellampia iniziativa promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, sotto legida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si tratta di un importante confronto di temi e di posizioni storiografiche, che spaziano dalla dimensione prettamente storica a quella politica, sociale, economica, associativa, culturale e letteraria del fenomeno garibaldino, visto dentro e fuori dal mito, nella generale convinzione che esso abbia costituito un elemento determinante nel farsi della coscienza civile degli italiani. Lepica della camicia rossa e del suo prestigioso creatore, come risulta dallinsieme delle circa trenta relazioni che onorarono il Convegno, non ebbe niente di surrettizio, ma fu espressione di un sentire generazionale e nazionale, che si sostanziava di tensioni ideali e di fermenti politici e sociali. Fu, insieme alla cultura mazziniana, componente essenziale di unoriginale declinazione della democrazia e della partecipazione popolare al Risorgimento. Fu la prova, con il coinvolgimento di tanti giovani progressivamente avvicinatisi al volontariato, di una travolgente volontà di superamento dei vecchi regimi in direzione della modernità europea. Fu ancora una grande epopea consapevolmente vissuta come coniugazione della forza non più con lesercizio del dominio, ma con le ragioni delletica e del riscatto degli umili e degli oppressi. Come nelle altre, ormai numerose, occasioni di studio promosse dal Comitato livornese, gli Atti spaziano dalla dimensione europea a quella italiana, a quella regionale e a quella cittadina, nella convinzione che il nostro Risorgimento non possa essere compreso se non in relazione alle dinamiche di una lunga transizione, della quale il farsi della democrazia italiana ed il suo affermarsi dopo la caduta del fascismo è parte integrante.