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Vendere libri a chi vende libri

4 Dicembre 2025
Vendere libri a chi vende libri

Università di Verona e PDE battezzano il primo corso per promotori editoriali.

Dei tanti lavori “segreti” che accompagnano il libro nel suo cammino verso il lettore, uno dei meno conosciuti è senz’altro quello del promotore editoriale.

Il promotore è un libero professionista, un esperto di intermediazione che “vende” ai librai i libri che gli editori selezionano e pubblicano. Un lavoro che sta cambiando e cambierà profondamente nei prossimi anni. Una professione che pochi conoscono e che sembra soffrire di questa invisibilità: l’età media si alza inesorabilmente, i pensionamenti diventano sempre più numerosi, i rincalzi sono difficili da trovare.

Eppure, il promotore è il primo e più diretto interlocutore del libraio, il detentore di una relazione personale e fisica, locale, con il mercato. Nello stesso tempo deve saper leggere e maneggiare, quando non produrre report e dati, conoscere e comunicare i cataloghi editoriali, avere contezza delle necessità gestionali e finanziarie delle librerie con cui lavora, saper modulare offerte, servizi e condizioni. Deve vivere la geografia del mercato, fatta ormai non solo di punti vendita ma anche di fiere del libro, festival letterari, mostre d’arte ed eventi diffusi, gruppi di lettura e attività legate alla scuola.

Per informazioni e per iscriversi digita QUI

Insomma, se un tempo il mestiere di promotore si imparava esclusivamente sul campo, al termine di un lungo tirocinio, oggi le competenze richieste impongono un percorso formativo diverso. Il momento pratico, empirico, rimane centrale, ma ad esso non può non affiancarsi un serio, organico lavoro in aula, affidato a una pluralità di docenti specializzati.

L’esigenza di un corso esplicitamente pensato per formare i nuovi promotori era al centro di un convegno che PDE ha organizzato al Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio del 2024. Quel momento di riflessione e confronto è stato il primo atto di un lungo processo di elaborazione, condotto da PDE assieme a Federica Formiga, direttrice del master di editoria dell’Università di Verona.

Ora finalmente si parte: nel febbraio del 2026 prenderà il via “Promozione editoriale: vendere libri a chi vende libri”, un vero e proprio corso universitario postlaurea, diretto da Federica Formiga, affiancata da un comitato scientifico cui partecipano Emidio Carlo Portelli direttore commerciale di PDE, e Angelo Bonfanti, docente dell’ateneo veronese.

Saranno duecento ore di lezione, in presenza con la possibilità di seguire in remoto, distribuite nell’arco di cinque mesi, affiancate da momenti diversi di esperienza sul campo presso case editrici, librerie, strutture promozionali. Al termine del corso, gli allievi avranno acquisito un ampio spettro di competenze, dalla capacità di trasformare un calendario di uscite editoriali in un piano di sell-in mirato e di concepire attività di sell-out che valorizzino singoli autori e titoli e intere collane; di leggere i dati territoriali offerti dalle moderne tecnologie di geomarketing per pianificare giri di vendita e visite ai clienti adattive a seconda dei risultati e prendere decisioni basate sui numeri e non solo sulle sensazioni; di gestire in definitiva l’intero processo di vendita dalla presentazione delle novità al follow up, passando per la negoziazione delle condizioni e degli ordini; di restituire feedback qualitativi agli editori e di padroneggiare strumenti digitali e l’AI in funzione CRM e di social planning.

A fianco di questa strumentazione mirata alla vendita e alla postvendita, i nuovi promotori licenziati dal corso di Verona impareranno a dialogare con festival, fiere ed eventi delle più diverse nature, porsi come interlocutori degli editori non solo nell’ambito della direzione commerciale, ma anche dell’ufficio stampa e dell’ufficio eventi per mantenere l’orientamento alla vendita anche nei momenti di comunicazione e attivazione del pubblico.

L’ambizione del corso è dar vita a una nuova generazione di agenti, capaci di svolgere sul territorio un’attività di consulenza capace di affiancare alla vendita, che resta il primo e fondante aspetto di questo lavoro, una reale consulenza di natura editoriale e comunicativa. Anche perché, se un tempo vendere e comunicare erano due attività distinte, oggi comunicare è vendere e ogni attività di vendita diventa di per sé azione comunicativa. Al netto delle “scarpe bucate” e della vocazione a macinare chilometri e parole.