Con il suo nuovo libro pubblicato da BeccoGiallo, Chiara Gregori, ginecologa e sessuologa, ci guida in un viaggio tra corpo, emozioni e ciclicità. Ne parliamo con lei nella nostra intervista.
«Essere cicliche significa essere intense e cangianti»: è questa l’immagine che sceglie Chiara Gregori, ginecologa, sessuologa e divulgatrice, per raccontare la complessità e il valore della ciclicità femminile.
Perché il nostro umore può cambiare in modo repentino? Perché capita di sentirsi inadeguate? E perché, a volte, tutto sembra improvvisamente assumere una meravigliosa colorazione? Lo abbiamo chiesto direttamente all’autrice, nell’intervista video che potete vedere e ascoltare qui sotto.
Oggi mi sento una favola, illustrato da Ilaria Urbinati e pubblicato da BeccoGiallo, dà voce a queste domande intrecciando scienza, esperienza e immaginario visivo. È un libro che parla di ormoni, emozioni e consapevolezza, rivolgendosi in particolare a donne e ragazze che vogliono abitare il proprio corpo senza giudizio. Con una voce nuova, la dottoressa Chiara Gregori, già autrice per BeccoGiallo di Oggi mi sento esplosiva e Oggi mi sento un fiore, ci accompagna in un percorso di esplorazione delicato e concreto, che restituisce forza e positività a ciò che troppo spesso viene stigmatizzato: la variabilità, le fluttuazioni, il sentirsi diverse.
L’autrice riflette sul bisogno urgente di costruire una relazione positiva con il proprio corpo e le sue trasformazioni, in una società che tende a richiedere performance costanti e uniformità emotiva.
«Molte donne finiscono per non fidarsi di sé – racconta – perché si sentono diverse ogni giorno. Ma questo non è un difetto, è un valore aggiunto».
Arricchito da illustrazioni che parlano «a un livello del sistema nervoso centrale, direttamente alle emozioni», il libro è pensato anche per le lettrici più giovani, come strumento per conoscere la propria ciclicità senza paura né giudizio. Dalla grizzly della fase premestruale «che può farci molta paura ma anche essere una preziosa amica» alla dolcezza della cura di sé, Gregori ci invita a non lottare contro le nostre sfumature, ma a conoscerle, accoglierle e valorizzarle.