Tratto dal libro di Federica Angeli, arriva in sala A mano disarmata, storia della giornalista antimafia di “La Repubblica”. Ecco il trailer
Si chiama A mano disarmata il libro di Federica Angeli, pubblicato da Baldini+Castoldi, in cui la giornalista di “La Repubblica” racconta i suoi millesettecento giorni sotto scorta. A mano disarmata, quando, in realtà, l’arma di Angeli è sempre stata la penna, con la quale ha portato avanti la sua lotta contro i clan mafiosi di Ostia, dove lei stessa vive.
Ha infatti realizzato alcune coraggiose inchieste che hanno portato all’arresto di svariati esponenti del clan Spada, uno dei gruppi criminali più potenti e influenti del litorale romano.
Ora, la sua storia è raccontata in un film diretto da Claudio Bonivento, prodotto da Laser Digital Film in collaborazione con Rai Cinema, che arriva oggi 6 giugno nei cinema italiani. A dare il volto a Federica Angeli c’è l’attrice Claudia Gerini, che ha fatto sua l’esperienza della giornalista.
«Gran parte della riuscita di questo film è dovuta a lei. Siamo diventate amiche, abbiamo pianto e riso insieme, rivissuto miei momenti durissimi in una simbiosi che raramente mi è capitata nella vita. È stata capace di prendere per mano questa storia e di farla vivere con una intensità pazzesca» ha detto Federica Angeli, che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura insieme a Domitilla Shula Di Pietro.
A mano disarmata porta sul grande schermo le vicende raccontate nel libro in modo puntuale, a cominciare dal sequestro, a scopo intimidatorio, subito dopo essere entrata con una telecamera in un stabilimento balneare di Ostia gestito dal clan Spada.
Un paio di mesi dopo, ha assistito a una sparatoria avvenuta sotto casa sua tra due clan rivali, Spada e Triassi. E allora Angeli ha deciso di non obbedire al grido del boss «Tutti dentro, lo spettacolo è finito!», lanciato agli abitanti dei palazzi vicini.
Ha scelto di non abbassare la testa, di non tacere, di denunciare. Di stravolgere la propria vita per avere giustizia. Perché la giornalista verrà ripetutamente minacciata di morte e, da quel momento in poi, dovrà vivere sotto scorta.
«C’è sempre un motivo per cui si vuole fare un film, a volte anche più di uno. A mano disarmata, per esempio, è una storia che cattura sia dal punto di vista umano sia per un alto valore sociale» racconta il regista Claudio Bonivento. «Una storia vera, ricca soprattutto di un’alta dignità morale, di un forte senso di responsabilità civile e un estremo bisogno di ricerca della verità, qualità di cui tutti oggi sentiamo il bisogno».
Per il suo carattere di denuncia e impegno civile, il film ha vinto proprio ieri il Nastro della legalità, premio nato un anno fa per iniziativa dei Giornalisti Cinematografici insieme a Trame – Festival dei libri sulle mafie.
Più sopra potete vedere il trailer di A mano disarmata, sotto la copertina del libro.