Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi
Nel 1962 Pier Paolo Pasolini dedica il suo secondo film, “Mamma Roma”, a Roberto Longhi, il professore che gli ha fatto lezione a Bologna vent’anni prima. Pasolini dichiara di essergli debitore di una ‘folgorazione figurativa’. Le immagini che Longhi proiettava in aula, i particolari delle opere di Masaccio, avevano folgorato il giovanissimo studente. Questo volume vuole condurre il lettore attraverso gli anni della formazione di Pasolini, pittore e poeta, fino ai suoi esordi cinematografici e alla sua fama di intellettuale e di regista. Ogni film di Pasolini viene rivisto con l’occhio rivolto a quelle ‘folgorazioni figurative’ della sua formazione. Attraverso il cinema Pasolini ha espresso la trasformazione antropologica dell’Italia, dal dopoguerra agli anni del neocapitalismo borghese. Ma sarebbe impossibile cogliere questa azione politica dell’immaginazione senza capire come le immagini sono diventate la forma stessa del suo pensiero. Un pensiero che trova nel cinema il luogo dove tornano a vivere le memorie di mondi infiniti e lontanissimi. Eppure tutto e nato dalle riproduzioni in bianco e nero che uno studente non ancora ventenne aveva osservato in una piccola aula di via Zamboni a Bologna.