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Radio On. I ragazzi che fecero l’impresa delle radio libere

Daniele Biacchessi

C’è stato un tempo in cui l’informazione radiotelevisiva rispondeva a un monopolio di Stato. Chiunque si provasse a trasmettere al di fuori della RAI era di fatto un contrabbandiere di informazione. Era la metà degli anni ’70, erano gli anni delle “radio pirata”, cui seguirono, a ridosso della ormai improrogabile riforma, le “radio libere”, non più clandestine ma pur sempre alternative. Uno dei protagonisti di quel mondo e di quegli anni è senz’altro Daniele Biacchessi, dalla pionieristica Radio Lombardia del 1975 alla fondazione di Italia Radio, fino alla lunga carriera a Radio 24.

Biacchessi da ormai un quarto di secolo è diventato autore di libri, uno dei più solerti e appassionati raccontatori della nostra storia recente, da Fausto e Iaio a Seveso, da Genova alla Resistenza, per un totale di una trentina di titoli. Ha però aspettato di andare in pensione, di lasciare la quotidianità del lavoro in radio per aprire l’ideale scrigno della memoria, sua e condivisa, e ripercorrere la storia della radio in Italia. Ha aspettato oggi per regalarci l’intenso e documentatissimo Radio On. I ragazzi che fecero l’impresa delle radio libere, appena uscito da Jaca Book, dai primi esperimenti a tutti gli effetti clandestini, alla nascita delle radio libere, che creano un nuovo modo di fare informazione e intrattenimento, di “porgere” le notizie e di cercarle arrivando a modificare modi e standard della stessa RAI. Le sigle sono infinite come gli stili che le caratterizzavano, da Radio Alice a Radio Popolare, da Italia Radio a Radio Sherwood e Radio Città Futura, fino a Radio Radicale e alle sue infinite dirette dal Parlamento. Ma Biacchessi ci accompagna anche nella turbinosa storia della radio commerciale, che a sua volta riprende, riplasma e reinventa il linguaggio comune mutuandolo dagli ascoltatori e restituendolo loro come nuovo, ci porta con mano nelle più recenti vicende delle radio d’informazione, spesso legate a testate cartacee come i quotidiani, ci introduce al nuovo imminente, tra web, social network, podcast e sempre nuove incarnazioni della vecchia, gloriosa radio.

Ad aiutare Biacchessi nell’impresa, e parliamo di quasi metà del volume, ci sono gli interventi e le testimonianze dei protagonisti di quegli anni, direttori e conduttori, dj e giornalisti, cabarettisti radiofonici e sperimentatori. E tutte le volte che vorremmo leggere o ascoltare un documento originale, basta che fotografiamo un dei QR code di cui è disseminato il libro, per accedere a uno straordinario archivio storico e sonoro.

Radio On inaugura una nuova collana, che Jaca Book ha affidato alle cure dello stesso Daniele Biacchessi, “Contastorie”, ma di questo parleremo più diffusamente in un prossimo articolo su pde.it.