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La fortezza

Meŝa Selimović

Fronte della Somme, Piave, Vietnam, Cecenia, Iraq… guerre russo-turche del diciottesimo secolo… per i reduci il ritorno è sempre duro e a volte persino peggio della zona di combattimento. Come nel caso di Ahmet Sabo, protagonista de La fortezza, il capolavoro di Meŝa Selimović appena riproposto da Controluce / Besa. Dopo otto anni sul fronte del Dnestr, il giovane musulmano torna sfinito e spezzato a Sarajevo solo per trovare una città piegata dalla pestilenza e dalla miseria, la sua famiglia sterminata, le campagne battute da torme di briganti mentre politici corrotti, ricchi mercanti e profittatori di guerra dominano le vite dei cittadini prostrati dalla lugubre fortezza che domina la città.

Disperato, senza più famiglia, senza un lavoro, le uniche luci di speranza verranno ad Ahmet dall’incontro con Ramiz, studente dalle idee rivoluzionarie, e dall’amore della cristiana Tijana. Ma la strada per conquistarsi una vita decente e un futuro degno sarà lunga e accidentata. Per lo strazio del protagonista e il piacere di noi lettori.

A lato di un Ivo Andrić, Meŝa Selimović (nato a Tuzla nel 1910 e morto a Belgrado nel 1982, ) si staglia come una delle grandi voci letterarie della ex Jugoslavia. Scrittore di grande impegno civile, durante la seconda guerra mondiale partecipò alla lotta di liberazione e fu uno degli intellettuali più importanti della vita culturale nella Iugoslavia di Tito.