Indietro

La cultura senza regole

Christophe Charle

È nell’Ottocento, proprio nel momento in cui l’Europa degli imperi inizia a frantumarsi in Europa delle nazioni, che si afferma una cultura europea già di fatto “globalizzata”. Forza del romanzo, e delle sue traduzioni, forza dell’opera lirica, forza della musica nella sua generalità, della nascita di una industria culturale che da subito preme per uscire dai sacri confini nazionali, di una oggettiva omogeneità del pubblico borghese, che dalle nebbie inglesi alle arsure mediterranee apprezza poeti inglesi e filosofi tedeschi, operisti italiani e romanzieri russi. E allora non è davvero più possibile raccontare l’Ottocento culturale standosene chiusi nelle proprie singole storie nazionali, o al riparo di singole discipline e linguaggi. Il gioco delle influenze passa da un paese all’altro così come passa dalla musica alla letteratura, dall’arte alla filosofia. Per raccontare l’Ottocento culturale bisogna scegliere di rompere numerosi steccati, come fa Christophe Charle in questo suo affascinante, immane La cultura senza regole. Letteratura, spettacolo e arti nell’Europa dell’Ottocento (Viella), frutto di trent’anni di ricerche e di una mole sterminata di letture riassunte in cinquecento pagine appassionanti e traboccanti di spunti e suggestioni. Ci torneremo, con più spazio e probabilmente più voci.