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I racconti di fantasmi di un antiquario

Montague Rhodes James

Manca poco più di un mese a Natale e questa nuova edizione di I racconti di fantasmi di un antiquario di Montague Rhodes James, appena pubblicata da Skira, calza proprio a pennello. Perché?

Beh, molte delle storie di fantasmi che il leggendario M. R. James – storico medievista, bibliofilo e antiquario, ma soprattutto narratore per passione e simbolo del gotico vittoriano – scrisse nel corso della sua vita erano destinate a essere lette a voce alta durante la Vigilia di Natale a un publico formato da amici e familiari, secondo una radicata tradizione inglese.

E infatti, profondo conoscitore della storia e delle tradizioni britanniche, M. R. James traeva ispirazione dalla sua attività di studioso. Per questo, in moltissimi dei suoi racconti dell’orrore, generalmente di ambientazione rurale, il protagonista è spesso un uomo erudito che si trova a confrontarsi con i fantasmi del passato e presenze maligne dell’altro mondo, dopo il ritrovamento di antiche carte, strane epigrafi, dipinti polverosi ritrovati nelle soffitte.

È un orrore raffinato e allusivo, quello di  M. R. James, mai esplicito. Si costruisce sull’accumulo di suggestioni, rumori, sensazioni appena descrivibili. In un certo senso, sull’attesa di qualcosa che sta per accadere, più che sul fenomeno in sé.

Molti dei grandi capolavori di suspense di Montague Rhodes James sono racchiusi proprio in I racconti di fantasmi di un antiquario, la sua prima raccolta pubblicata nel 1904, che torna in libreria in un’elegante edizione curata da Luca Scarlini, saggista e drammaturgo. E a noi sembra proprio un’occasione da perdere per scoprire o riscoprire un grandissimo scrittore di genere di cui, negli ultimi anni, si è perso un po’ il ricordo.