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Avevo un appuntamento. In viaggio con l’autore di Corto Maltese

Hugo Pratt

Come ci si innamora del Pacifico? Se si era bambini o ragazzini tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta dello scorso secolo, la risposta è facile. A decidere certe passioni fu senz’altro, per quella generazione, la lettura di Una ballata del mare salato, primo episodio delle avventure di Corto Maltese. Dalle pagine di Sgt. Kirk o del Corriere dei Piccoli, Hugo Pratt stava ponendo le basi per una solida educazione alle storie e all’immagine. E non solo, se è vero che per molti, Che Guevara era arrivato dopo, e grazie a, Corto Maltese.

Ma quello di Pratt per il Pacifico, i suoi abitanti e gli avventurieri che ne hanno solcato le acque è l’amore di una vita. E lo scopriamo in un libro-scrigno come Avevo un appuntamento. In viaggio con l’autore di Corto Maltese, appena pubblicato da Solferino. Composto al settanta per cento di illustrazioni, il volume trabocca di tavole dalla Ballata e da altre storie a fumetti, certo, di schizzi, bozzetti e meravigliosi acquerelli dovuti alle matite, ai pennini e ai pennelli di Hugo Pratt, ma anche di carte nautiche, fotogrammi di film, tavole tratte dal volume che decise la vocazione esotica di Pratt bambino: il Meyers Konversations-Lexicon, celeberrima e illustratissima enciclopedia universale di cui Pratt consumò le pagine in un’edizione del 1896.

E poi ci sono le parole, quelle con cui Hugo Pratt racconta la nascita del suo amore per il Pacifico, a partire dal Meyers di cui sopra, e prima ancora dalle figurine Liebig, per approdare ai romanzi di Stevenson, di Conrad, di Melville o di Somerset Maugham, e ai film, Tabù di Murnau e il primo Bounty tra tutti. Pagine preziose e affascinanti, cui fa seguito un racconto di Antonio Tabucchi sornionamente metaletterario, molto gastronomico e allusivamente spionistico in cui compaiono, in una nebbiosa notte portoghese, sia Corto che Hugo. Ci sono le parole con cui Pratt introduce i capitoli dedicati a singole isole, da Pago Pago a Rarotonga, a volte raccontandone la storia e a volte inserendo notazioni relative al suo viaggio in quei luoghi e intessendo un dialogo con la sequenza sempre più magica delle illustrazioni. Ci sono infine le parole di Omar Calabrese che da semiologo indaga il mondo fantastico e le strutture dell’avventura in Pratt, senza dimenticare la sua passione di lettore goloso di storie e di esotismi, e quelle di Patrizia Zanotti che racconta i viaggi, reali, fatti da Pratt in Oceania, dal primo all’Isola di Pasqua, nel 1984, all’ultimo, nel 1992.

Il libro è chiuso da due capitoli fotografici. “Lontane isole del vento”, raccoglie gli scatti realizzati da Patrizia Zanotti nel corso del viaggio con Pratt nel 1992, tra Isole Fiji, Isola di Pasqua, Apia, Rarotonga e altri paradisi degli antipodi. “Hugo Pratt in controluce” raccoglie gli stupendi scatti in bianco e nero fatti da Armin Linke a Pratt nella sua casa sul Lago Lemano nel 1994.

Hugo Pratt @ 1994 Armin Linke