
Amelia Valtolina
Valerio Adami (1935) nasce a Bologna, ma è a Milano negli anni della guerra. I suoi primi disegni sono disegni di rovine: le case devastate dai bombardamenti. L’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera con Achille Funi, sono stati il suo itinerario di formazione. Nel ’58 inizia quella vita di viaggi che lo porterà a vivere e lavorare in diverse città d’Europa, negli Stati Uniti, in America Latina, in Israele, in India, e a intrecciare nuove amicizie: Carlos Fuentes, Jacques Derrida, Saul Steinberg, Richard Lindner,Matta, Octavio Paz, Italo Calvino, Luciano Berio sono parte di questa cerchia intellettuale. Oltre 300 opere tra dipinti e lavori su carta realizzati da Valerio Adami tra il 1956 e il 1963 documentano gli anni milanesi dell’artista nella monografia pubblicata in collaborazione con la FondazioneMarconi. Il volume presenta testi di Valerio Adami (Referto), una conversazione di Amelia Valtolina con l’artista (Nulla dies sine linea), Emilio Tadini (Valerio Adami), Enrico Crispolti (Adami), Alain Jouffroy (Valerio Adami); seguono il catalogo delle opere suddiviso cronologicamente (1956–1960; 1961; 1962; 1963) e la biografia dell’artista a cura di Amelia Valtolina.