
Luca Velo, Michela Pace
Il volume esplora i molteplici aspetti che l'Utopia, nell'accezione inseguita da Bernardo Secchi come sforzo estremo dell'immaginazione, ha prodotto nel progetto della città e del territorio. Una riflessione sull'Utopia rivela oggi il bisogno di un linguaggio più efficace e flessibile in grado di descrivere la complessità dei differenti elementi che costituiscono la contemporaneità. In questo, il progetto della città dimostra la sua capacità di essere un intrinseco strumento critico, adatto a muoversi tra attori e luoghi differenti, diventando terreno di rappresentazione, confronto ed esplorazione del reale. A seguito delle recenti crisi democratiche, economiche e sociali, nuove sfide si presentano per l'architetto e l'urbanista. Si tratta spesso di sfide che mostrano la necessità di essere comprese attraverso la ricerca attenta e la costruzione puntuale di strumenti innovativi ed originali. Infatti Bernardo Secchi assegna all'Utopia un ruolo fondante, da un lato come esito della cultura occidentale, dall'altro come motore capace di immaginare un futuro con al centro la città ed il suo progetto. Attraverso il carattere concreto della disciplina urbanistica, costituita da un ampio corpus di pratiche, l'Utopia è in grado di rappresentare anche la modificazione della città e del territorio. In riferimento al cinquecentenario dalla pubblicazione della celebre “Utopia” di Tommaso Moro, questo libro raccoglie una selezione di saggi scientifici che affrontano il tema dell'Utopia nel campo del progetto per la città e il territorio. Tali contributi sono stati presentati e discussi nel novembre del 2016 in occasione della “Prima giornata studi dedicata a Bernardo Secchi” presso la Scuola di Dottorato dello Iuav di Venezia.