
Silvia Ferreri
Le donne italiane hanno in media poco più di un figlio a testa, per la precisione uno virgola due, mentre il ricambio generazionale prevede almeno due figli per coppia con la più bassa natalità almondo, l'Italia è un paese in via di estinzione. Perché questo accade? Attraverso la sua ricerca, pubblicando annunci sui giornali e chiedendo alle donne di scrivere e di raccontare le loro storie, di ragioni l'autrice ne ha scoperte molte e, fra di esse, quelle principali dovute alle ingiustizie e ai soprusi subiti sul lavoro durante o dopo la maternità. Condizione questa autorevolmente confermata dalle indagini dell'Isfol che, ancora a luglio 2006, indicavano nella maternità la prima causa di discriminazione delle donne sul lavoro. Il paradosso è che questo avviene in un paese in cui la normativa di tutela della lavoratrice madre e del diritto alla maternità è si la più avanzata in assoluto di tutta l'Unione europea, ma risulta anche aggirata attraverso molteplici azioni di mobbing che relegano le donne fuori o ai margini del mercato del lavoro, spesso le costringono alle dimissioni o le inducono, almeno dopo il primo figlio, a rinunciare alla maternità. Insieme alle storie di Teresa, Stefania, Maria Grazia, Simona, le donne cioè che hanno accettato di raccontarsi con l'intervista, nel film l'autrice svolge anche il filo della sua storia familiare, dalle sue antenate alle sue sorelle, e segue attraverso le loro vite l'abbassamento dell'indice di natalità italiana dal 1900 al 2005. Nel libro racconta invece l'esperienza della ricerca, il suo percorso, il contatto e il rapporto con le donne, la loro resistenza a farsi intervistare, per paura ma anche per vergogna della discriminazione subita, la disponibilità invece a scriverne. Completa il volume un'appendile illustrativa dei diritti e delle tutele per la maternità, previste dalla normativa contrattuale e di legge.