
Agostino Megale, Nicola Cicala
In questo volume, con il corredo di una ricca documentazione, viene illustrato il «Manifesto per la buona finanza» elaborato dalla FISAC, il sindacato dei lavoratori del credito della CGIL. Il Manifesto si articola in sette proposte fondamentali per riportare le banche al servizio del Paese dando per questa via la priorità assoluta agli obiettivi della crescita, del lavoro e dell’uguaglianza. Discriminante per l’elaborazione delle sette proposte del Manifesto è stata la scelta compiuta dalla CGIL di una terapia anticrisi centrata sul Piano del lavoro all’insegna di un progetto per la ricostruzione del Paese, che rappresenta la via maestra per indurre l’indispensabile cambiamento della politica economica in Europa e in Italia. Una delle condizioni per dare concretezza al Piano del lavoro, insieme agli investimenti pubblici, consiste nel riavviare il motore del credito e della finanza per fare ripartire gli investimenti privati nell’industria, nel turismo, nell’ambiente e nei servizi, grazie a un’innovazione capace di rendere competitivo il sistema produttivo italiano e per questa via creare lavoro stabile. Va sempre ricordato che, come ha spiegato Amartya Sen, la finanza non è buona o cattiva in sé, ma dipende da come la si fa e al servizio di chi. Contrastare la finanza degli speculatori e degli «stregoni», come fa il Manifesto, vuol dire misurarsi con il fatto che la finanza agisce quotidianamente in modo determinante sull’intero tessuto sociale dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati. Ed è appunto questa la ragione per cui non si può immaginare un progetto di politica economica valido se non è anche un progetto capace di includere il sistema del credito in cui le banche siano al servizio del Paese.