
Alessandro Minuto Rizzo
Percorrendo tante strade, dal Maghreb ad Israele fino ai paesi del Golfo, ci si può accorgere che «l’arco di crisi», che va dalle coste atlantiche del Nord Africa per giungere fino all’Asia Centrale e al Pakistan, attraversando l’Egitto, la penisola arabica e il Caucaso, potrebbe divenire «l’arco di opportunità emergenti». L’autore, da osservatore sul campo, è testimone della ricerca faticosa di conciliazione fra tradizione e modernità, attraverso un processo di cambiamento. Che è stato troppo lento fino alla primavera del 2011, e poi ci ha colto di sorpresa. Il mondo arabo si è risvegliato ed è partita un’onda lunga. Ci si augura un cambiamento concreto ed evidente; così si spera, anche se vi sono fondate ragioni di preoccupazione. Grandi novità, se non ci fossimo ormai abituati a tutto; le vicende sembrano andare più veloci dei libri che le raccontano. Perciò per capire bene gli eventi bisogna anche vederli nelle logiche locali, altrimenti non se ne coglie l’insieme.