Massimo Pallottino
Una strana serie di omicidi colpisce il cuore dello Stato, i figli dei politici più in vista della Repubblica. Sembrano tutti collegati tra loro da uno stesso numero, il 56, e da alcuni riferimenti a capolavori dell'arte. La polizia indaga con poco successo, tutte le forze dello Stato cercano di scongiurare inutilmente il ripetersi del macabro rituale. I fratelli Stoppani, titolari di un'agenzia investigativa milanese, non vedono l'ora di incontrare quello che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori detective italiani in pensione: Sergio Stoppani detto Marlowe, il loro mito, l'uomo che li ha spinti a fare quello sporco mestiere. Appena lo vedono scendere dal treno, elegantemente retrò, sereno come sempre e autoironico come loro non sono, avvertono che non è lì solo per passare il Capodanno in famiglia, ma che evidentemente il fiuto del vecchio segugio lo ha portato lontano dalla sua casa a Firenze per risolvere il caso. D'altra parte l'omicida conosce la famiglia Stoppani: ai due fratelli e allo zio arrivano loro foto inviate dal killer. Con distacco e arguzia, senza cadere nei sofismi delle prove scientifiche, alla CSI, col vecchio metodo che sempre funziona (l'intuito, la capacità deduttiva, l'intelligenza e un pizzico di fortuna) il grande Marlowe risolverà il rebus.