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FUTURA EDITRICE - EDIESSE

Tra integrazione e subalternità: la mobilità lavorativa degli immigrati

Massimo Bagaglini

  • Genere: Scienze sociali
  • Listino: € 16.00
  • Collana: Materiali
  • Data Uscita: 15/06/2010
  • Pagine: 350
  • Lingua: Italiano
  • EAN: 9788823015043

Il consolidarsi della presenza degli immigrati nella società italiana come fenomeno di natura strutturale pone problemi rilevanti, tra i quali il loro inserimento nel mercato del lavoro. Numerose ricerche hanno messo in luce come a un'elevata qualità del capitale umano immigrato corrisponda in Italia un basso posizionamento nella gerarchia occupazionale. L’intrappolamento degli immigrati in vere e proprie nicchie lavorative, in un mercato del lavoro, come quello italiano, già fortemente segmentato, è destinato ad avere effetti negativi in termini di dispersione di capitale umano e di impoverimento del tessuto socio- economico generale. A questo proposito, il volume affronta il problema della mobilità lavorativa degli immigrati attraverso l'analisi di circa 850 “curricula vitae” di lavoratori provenienti da paesi stranieri raccolti nell'area metropolitana romana. L’obiettivo è verificare se i processi di inserimento e di mobilità avvengano effettivamente a prescindere dalle «dotazioni» individuali o se piuttosto vi siano elementi in grado di influire sulle chance occupazionali. Le traiettorie professionali, dal paese d'origine a quello d'arrivo, sono state messe in relazione con le principali variabili socio-anagrafiche quali il sesso, l'età, l'area geografica di provenienza, l'istruzione, il possesso di un titolo di formazione professionale, la conoscenza della lingua italiana o di altre lingue straniere e il periodo di lavoro in Italia. Il quadro che ne emerge, tra integrazione e subalternità, si mostra ricco di sfumature; uno sguardo più approfondito ai processi di inserimento lavorativo degli immigrati mostra segnali, seppur timidi, di controtendenza. Fuori da una pura passività rispetto a forze sociali ed economiche che li sovrastano, gli immigrati appaiono cosi in grado di costruire percorsi alternativi a quelli rigidamente tracciati dalle ferree regole della domanda.