
Giuseppe Palumbo
Il concetto di “vincolo traduttivo”, inteso come ciò che condiziona o guida le scelte di chi traduce, è stato raramente indagato in maniera sistematica. Eppure i vari modelli teorici o applicativi della traduzione (linguistici, funzionalisti, socio-culturali o cognitivi. per citarne solo alcuni) possono essere visti ciascuno come la messa a fuoco di un particolare vincolo o di una categoria più o meno omogenea di vincoli operanti tanto sull'attività dei traduttori quanto sulla ricezione delle traduzioni. Una classificazione dei vincoli tradottivi può aiutare a descrivere con maggior precisione i progettitraduttivi intenzionalmente perseguiti dai traduttori, ma permette anche di individuare quei i condizionamenti che, a volte in modi indiretti, ne determinano le scelte. I saggi qui raccolti derivano da un seminario organizzato presso l'Università di Modena e Reggio Emilia a cui hanno partecipato non solo studiosi di teoria della traduzione. ma anche scrittori, traduttori e critici, che hanno contribuito a delineare, da prospettive diverse. la nozione di vincolo. Il volume alterna interventi di taglio più teorico e studi di casi, specifici soffermandosi su aspetti quali la traducibilità della poesia, il ruolo delle convenzioni di genere testuale, le caratteristiche tipologiche delle lingue, il rapporto tra testo e immagine nella traduzione degli albi illustrati e le difficoltà di traduzione dei registri del parlato.