
Luigi Settembrini, Philippe Daverio, Marie-Françoise Leclère
Il paesaggio nasce quando l’uomo smette di considerarsi parte della natura: esso diventa allora quello della natura trasformata dalla cultura, un palinsesto di lunghe trasformazioni culturali e segni dell’uomo incorporati dal creato. Solo con l’avvento della modernità nell’arte occidentale i paesaggi, prima semplicemente sfondi, diventano soggetto dei dipinti. Nelle fotografie di Carlo Modesti vedi ambienti naturali dirottati, non annullati dall’attività umana. Ma il lavoro sulla natura che lui osserva è soprattutto il lavoro di costruzione del suo paesaggio interiore. Abbracciare con lo sguardo diventa per lui conoscenza, introspezione, azione. Mai contemplazione. Carlo ha il dono di trovare senza dover cercare: è la serendipity a innescare il meccanismo.