Senza vizi è una vita di merda

Calabrese di nascita, cresciuto a Roma, Franco Schipani, primogenito maschio della famiglia, sembra avere un destino segnato: diventare «dottore». Eppure coltiva il sogno di andarsene, di partire lontano ed esplorare il mondo: per questo, sin da ragazzino, occupa tutto il tempo che la scuola gli lascia libero per lavorare, perché non sopporta di non avere mai soldi. Stando attento a non cadere in brutti giri malavitosi, riesce a mettere da parte una bella cifra accettando qualsiasi mestiere. Così decide di abbandonare la facoltà di Medicina e compra un biglietto di sola andata per New York. Una volta sistematosi nella grande metropoli americana, si dedica anima e corpo alla costruzione del suo futuro, qualcosa che non sempre riesce a immaginare, ma che sente e di cui assapora il successo. Le idee non gli mancano e in poco tempo si costruisce un nome e una reputazione a New York come creativo: interessatissimo alla musica, esordisce proponendo alla Rai un documentario su Woodstock nel decimo anniversario del leggendario concerto e in quell’occasione fa il colpo grosso intervistando Abby Hoffman; fonda e lavora per la versione italiana di «Rolling Stone»; collabora con riviste, giornali e programmi televisivi; è lui a promuovere e a far nascere il mito di Pino Daniele, suo carissimo amico; è lui a far conoscere Caruso agli americani e a portare il jazz in Italia con Renzo Arbore… In America si fa anche un sacco di amici, quasi tutti sregolati e fuori dagli schemi, spesso divenuti famosissimi: da Lou Reed a Isabella Rossellini, per dirne solo alcuni. Un libro di memorie, la vera storia di un creativo capace di sognare un mondo senza più confini, dove la musica e l’arte regnano sovrane.