Fatima Curzio
"È tutto vero/ci sono circostanze in cui tacere è una colpa grave/ci sono silenzi complici. Impostazioni mefitiche. Ci sono storie, dottore, che vanno raccontate", Come guardare la guerra e la sua tragedia senza incorrere nell'epica? Come parlarne senza giustificarla? Fatima Curzio, con una parola che muta, racconto per racconto, conciliando la rigorosa ricostruzione storica con il flusso di pensiero delle "vittime", pone il lettore a confronto con la guerra, dall'assedio di Malta alle stragi nipponiche durante l'invasione della Cina, fino all follia di Mao e alle paure del nuovo millennio. Sette storie, sette diversi stili narrativi sempre capaci di restituire in modo netto la drammaticità degli orrori descritti, in cui si nega alla guerra ogni possibile legittimazione, narrando il dolore di uomini, donne e bambini, che, fissati nelle loro smorfie di paura, diventano figure eterne, senza tempo, poiché "all'inferno il tempo è sospeso".