
Franco Arminio
Oratorio bizantino raccoglie gli articoli più intensi e significativi che Franco Arminio ha scritto sui giornali locali dell'Irpinia a partire dagli anni novanta, con una “verve” tra il Pasolini «corsaro» e l'assorta inquietudine di Gianni Celati. Diverso dai fortunati “Viaggio nel cratere” e “Vento forte tra Macedonia e Candela”, i quali hanno avuto un'ottima accoglienza da parte della critica e di un largo pubblico di lettori, questo nuovo libro racconta l'infinita convalescenza di una terra prima colpita dal terremoto e poi dalla ricostruzione, qui radiografata senza diluire ansie e sgomenti, con una scrittura che si tiene ben lontana dagli estremismi della moderazione. Scrittore tra i più apprezzati della sua generazione, definito da Roberto Saviano «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato», con questo nuovo libro dalla corda politica sempre molto tesa parla dei suoi luoghi con accanita attenzione, e ricorda l'impegno di intellettuali come Danilo Dolci o il Rocco Scotellaro di “Contadini del sud”. Tanto che questo lavoro costituisce una duplice assunzione di responsabilità, letteraria ma anche di impegno civile, che diventa un esercizio di salute morale importante in una nazione in cui si dicono tante parole, quasi sempre poco necessarie.