
Lapo Marini
Mario Paolini, (nome creato ad hoc per evitare d'essere obbligato a uscire dalla "bolla" da giornalisti e curiosi), narra in queste pagine la propria vita. E' un racconto a tratti amaro a tratti divertito, che disegna un quadro ben preciso di che cosa voglia dire crescere nella bolla dell'autismo, e cercare di rapportarsi con un mondo lontano, distante, spesso crudele... "Qualcuno ogni tanto mi chiede come faccio, come ce l'ho fatta fin qui. Ebbene, in quello stano angolo della mente, fatto per costringerci a tirare avanti in ogni situazione c'è qualcosa che ha a che fare con il vecchio adagio secondo cui "la speranza è l'ultima a morire", "Finché c'è vita c'è speranza", "spes ultima dea". La speranza è un pezzo della vita. E che pezzo della vita. In un certo senso la speranza è la vita. Siamo costruiti così da milioni di anni di evoluzione. I congegni di autodistruzione non li controlliamo. A noi resta il compito di custodirci e di riprodurci, se possibile e a tutti i costi.