
Luigi Falossi
Nel Novecento italiano le classi lavoratici hanno espresso – a partire da concrete condizioni di vitae di lavoro – specifici patrimoni culturali, e cioè insiemi di idee, di valori e di giudizi sugli uominie sulle cose. In particolare, hanno dato vita a culture del lavoro e a culture sindacali e politicheche sono diventate parte costitutiva del bagaglio ideologico del movimento dei lavoratori e dei partitidella sinistra, influenzandone fortemente scelte e strategie. Questo gioco di influenze non è naturalmentestato a senso unico, perché a loro volta i quadri e i dirigenti sindacali hanno consapevolmente o menolegittimato alcuni tratti (e non altri) del profilo sociale e culturale delle classi lavoratrici di riferimento. Ciòspiega, ad esempio, la relativa variabilità interna e persino i profili contraddittori della cultura politica deisindacati e del movimento operaio, che fanno riferimento ora all’una ora all’altra delle anime costitutive dellaloro tradizione. Il volume offre una serie importante di contributi su questo versante poco esplorato, mettendo in campo studi, ricerche e interpretazioni di diversa provenienza disciplinare, dalla storia sociale all’antropologia culturale. dalla sociologia alla medicina del lavoro, e facendo riferimento a differenti metodologie di ricerca, dalla storia orale alle autobiografie, dalla documentazione grigia ai materiali audiovisivi. Le analisi sui trefronti che stanno al centro di questo libro (culture operaie e del lavoro, identità sindacali, culture territorialie politiche) alimentano poi un ricco e serrato confronto finale sulla modernità, guardando alle esperienzedi questo viaggio mirato nell’Italia del Novecento per valutare il presente e il futuro del lavoro e il suocomplesso e mutante significato sociale.