Loser

Leo e Dil, due investigatori di Milano, sbarcano negli Stati Uniti alla ricerca di un giovane di nome William, scomparso dopo aver passato due anni in una casa di riposo per malattie mentali. Anche il fratello di Dil si è suicidato in un manicomio vent’anni prima. Il passato torna a fargli visita e, dopo tanto tempo, sembra giunto il momento di capire cosa possa aver spinto il fratello maggiore a compiere quel gesto. Il volo economico prevede uno scalo a Reykjavik con sosta notturna, e un acquazzone sull’Interstatale novantacinque, che avrebbe dovuto portarli dall’aeroporto JFK a Martha’s Vineyards, gli impone un’altra sosta forzata. Così, quando giungono a destinazione, William è già sulla strada del ritorno. La missione si rivela un disastro, ma altri disastri sono all’orizzonte: l’incontro col country – la musica dei perdenti bianchi –, con i quadri di Edward Hopper, con Rose e il suo Oasis Motel e con un incidente stradale sulla strada di ritorno. “Loser” è una romanzo “on the road” senza lieto fine, una partitura per voce sola senza appello, la scoperta amara delle paure e delle solitudini; con la certezza, però, che se ti muovi succede sempre qualcosa.