
Scarbicchi Francesco
Una parola secca, minima, che lavora per sottrazione, ma che proprio per questo si presenta come doppiamente intensa, la poesia di Francesco Scarabicchi rappresenta ed è riconosciuta una delle esperienze più interessanti della poesia italiana degli ultimi anni. Alla quinta raccolta in poco meno di trent’anni, la fisionomia dell’autore marchigiano è ormai nettamente definita: lirico nel senso pieno ed anzi esclusivo del termine, i suoi versi sono scanditi tanto dalla severità formale quanto dalla fedeltà al vivere comune di cui sono piena testimonianza tutti i suoi precedenti lavori. L’ora felice rappresenta oggi una prosecuzione e un approfondimento della sua ricerca. Immutata la matrice esistenziale così come la chiarezza linguistica e stilistica della parola, in questa nuova folgorante raccolta Scarabicchi manifesta tuttavia una più esplicita adesione alla propria materia, come si trattasse di un bilancio nell’età di mezzo o del lascito di un romanzo di formazione in cui si richiamino i soli dati certi, la trama degli affetti e le occasioni primordiali. Passato e futuro si fondono in questi versi che catturano per la loro semplicità quasi aforismatica, c’è una memoria che si traduce in musica ed impone, pertanto, di proseguire il viaggio.