
Dario Matteoni, Amerigo Restucci
Con la Signoria fiorentina dei Medici, lo scalo marittimo di Livorno crebbe sempre più dimportanza, divenendo il centro del commercio delle spezie. Così il borgo livornese si avviava a diventare fiorente realtà urbana in base a un progetto di città ideale del Rinascimento, a pianta pentagonale, disegnato dallarchitetto Bernardo Buontalenti, asåsai attivo presso la corte medicea. La cultura fiorentina contribuì al rinnovamento livornese progettando architetture e risistemazioni urbane in grado di articolare sempre meglio limmagine della città sul mare che Firenze sentiva a sé più vicina. Ampie vie, larghe piazze, e soprattutto eleganti palazzi arricchirono e caratterizzarono nei secoli successivi il nuovo aspetto urbano di Livorno. E le dimore signorili si estesero anche alla campagna circostante, con eleganti ville che caratterizzarono il suburbio. I due volumi si propongono di raccontare Livorno attraverso le sue architetture, evidenziando in questo modo il ruolo avuto dai protagonisti dello sviluppo della città e cogliendone le trasformazioni del gusto, i mutamenti culturali e il ruolo economico esercitato. Nel primo, in particolare, emergono alcune tappe della formazione del nuovo volto della città toscana attraverso unattenta indagine sulla costruzione dei suoi edifici civili fra Cinque e Settecento. Il secondo volume si sofferma sugli ultimi due secoli della storia dellarchitettura civile e dellurbanistica livornese. Le residenze di campagna, appartenenti agli stessi protagonisti dello sviluppo urbano, si configurano quale evidente documento dello stretto rapporto fra il contado e la città e conferma del legame fra le architetture delle ville e le contemporanee esperienze toscane.